Bitonto (Ba), progetto impianto rifiuti ferrosi. M5S: “Sentenza del Consiglio di Stato fondamentale per impedirne la realizzazione




“La sentenza del Consiglio di Stato è fondamentale per impedire la realizzazione dell’impianto per il trattamento e il recupero di rifiuti ferrosi proposto dall società Fer.Live a Bitonto. Un’attività industriale che contaminerebbe il territorio e metterebbe a repentaglio la salute dei cittadini”. Lo dichiarano la deputata del M5S Francesca Anna Ruggiero e i consiglieri regionali Antonella Laricchia e Antonio Trevisi, in seguito alla sentenza con cui il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso proposto dalla società Fer.Live.

Nel 2011 l’allora amministrazione Provinciale di Bari, aveva espresso parere favorevole al provvedimento di VIA per il progetto presentato dalla società Fer.Live, tuttavia nel 2013 la stessa Provincia ha negato l’istanza di AIA, in quanto l’area destinata alla realizzazione era classificata come zona agricola e quindi incompatibile come sede di localizzazione dell’impianto, in forza del Piano regionale per la gestione di rifiuti speciali. Tesi sostenuta nel 2016 anche dal TAR di Bari in seguito al ricorso promosso dalla società contro il diniego dell’AIA e confermata dalla sentenza del Consiglio di Stato.

“Un risultato - continua la Ruggiero - per il quale dobbiamo ringraziare l’avvocato Rossella Chieffi e il comitato Ambiente è Vita, il cui operato assieme quello di tutti i volontari è stato fondamentale per informare e sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze che l’impianto avrebbe avuto e per smuovere l’amministrazione comunale. Il cammino è ancora lungo affinché Bitonto diventi un luogo davvero sano e questo è solo il primo passo per una conversione di tutto il tessuto industriale limitrofo, che metta al primo posto la salvaguardia del territorio e la salute dei cittadini e non i profitti. Il ciclo dei rifiuti va gestito pensando al bene della collettività, non agli interessi di qualcuno. Ora aspettiamo il responso del ricorso al Capo dello Stato, in cui sarà fondamentale il parere del ministero con cui stiamo lavorando affinché questo ecomostro non venga impiantato. Non molleremo un centimetro dei nostri terreni agricoli e continueremo a difenderli, a differenza di quanto fatto dalla vecchia politica che li ha svenduti negli scorsi anni”.

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