Canili Comunali e gestione del randagismo: deregulation a Bari


di REDAZIONE - "Possiamo affermare senza timore alcuno che il Comune di Bari da circa 10 anni (o forse più) ha attivato una gestione del randagismo che pare in totale deroga a quanto disposto dalla Legge Regionale" dichiara Sabino Mangano capogruppo M5S al Comune di Bari.
"Ieri mattina" prosegue Mangano "ho effettuato un accesso agli atti presso la ripartizione Ambiente dove ho potuto constatare che il Comune di Bari, diversamente da quanto dettato dalla Legge Regionale che prevede o autonoma gestione o apposite convenzioni con le Associazioni (iscritte all'albo regionale) interessate alla cura dei cani, ha disposto tramite continue ordinanze sindacali emesse dall'ex sindaco Michele Emiliano, una gestione legata al contribuzione associativa (alla pari di associazioni che operano in settori diversi).

Questo ha comportato una gestione disorganizzata, con falle funzionali per esempio la questione del centro di costo del fitto che le associazioni che operano presso le strutture comunali si vedono scalare dagli importi consuntivi annuali senza che nessuna stipula contrattuale sia mai avvenuta tra le parti ma che avviene solo a seguito di una valutazione della Rip. Patrimonio dietro domanda della Rip. Ambiente. Il tutto "legittimato" dalle perenni ordinanze sindacali... Giova ricordare che questa "falla" ha causato anche un contenzioso perso dall'amministrazione nel momento in cui il soggetto gestore ha richiesto il totale delle spese annue ma si è visto rimborsare non il saldo effettivo ma il saldo esautorato da spese che coincidono con gli importi di affitto..

Quindi un potenziale danno erariale causato dalla inefficienza di chi ha immaginato di poter gestire, in barba a tutte le norme, la questione del randagismo e dei canili senza adempiere ai dispositivi legislativi regionali."

"Ho quindi" conclude Mangano "iscritto il tema in Commissione Trasparenza dove ho richiesto di convocare gli Assessori coinvolti (Introna per il Patrimonio e Petruzzelli per l'Ambiente) ed il Dirigente della Ripartizione Ambiente Dott.Campanaro per far luce su anni di lassismo burocratico che impatta inevitabilmente sulla gestione amministrative ma soprattutto sulla salute dei cani che, ricordo, non dovrebbero vivere uno stato di detenzione pari ad un ergastolo presso i canili, ma, tali strutture ed associazioni, dovrebbero attivarsi concretamente per spingerne l'adozione."

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