Corato Sotterranea: il bilancio delle prime visite

CORATO – A qualche giorno dall’evento è tempo di bilanci per la prima visita guidata aperta al pubblico nella Corato Sotterranea. Lo scorso weekend 70 persone sono scese per la prima volta nelle viscere della città per visitare un ramo della rete di drenaggio urbano (volgarmente detto “fogna bianca”) costruito a partire dalla seconda metà del secolo XIX e tutt’oggi in perfetto stato di conservazione.

L’attività, inserita nel calendario dell’estate coratina, è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale per mostrare alla città l’attività di ricerca svolta dall’associazione Vivarch e dal Centro Studi e Didattica Ambientale Terrae, attive ininterrottamente sul tema sin dal rinvenimento dei cunicoli nell’aprile 2016.

Le visite, guidate dallo speleologo Mimmo Lorusso (presidente di Vivarch), autore delle prime esplorazioni e dei rilievi e da Roberto Ferrante, che sull’argomento ha svolto una tesi di laurea in ingegneria civile e una pubblicazione scientifica, con l’ausilio di alcuni membri del centro studi e Didattica Ambientale Terrae Stefania Pulli, Girolamo Aliberti e Roberto Amorese, hanno avuto anche l’opportunità di constatare l’assenza di cambiamenti nella struttura dall’ultima esplorazione e il suo perfetto stato di funzionamento con il fluire delle acque, a dimostrazione della pregevole qualità costruttiva.

«Siamo davvero contenti non solo del successo, e ci dispiace per il numero esiguo dei posti disponibili, ma soprattutto per la grande curiosità che ha accompagnato la due giorni di visite – spiega Mimmo Lorusso – In primis ringraziamo la presenza dei media, giunti numerosi, che hanno dato risalto all’evento sulle principali testate locali e regionali, emittenti televisive comprese».

«I visitatori sono stati soddisfatti – continua Lorusso nel tracciare un bilancio - non si aspettavano della presenza dei cunicoli sotto la città. Variegata e diffusa sul territorio l’affluenza, basti pensare che abbiamo ospitato persone giunte da un territorio ampio da Putignano a Barletta, quindi non solo nostri concittadini. L’amministrazione comunale, nella persona del sindaco, si è già detta pubblicamente soddisfatta del risultato conseguito e si è impegnata nel continuare studi e ricerche in uno dei sistemi sotterranei di speleologia urbana tra i più importanti della Puglia».

Quello di Corato, è stato infatti spiegato durante le visite, è un caso raro, unito al fascino della scoperta di una città sotto la città, con i suoi incroci, le sue vie, ma soprattutto con una importante funzione: allontanare le acque di pioggia e scongiurare che la città si allaghi.

L’attività rientrava nel progetto Archeotour curato da Vivarch e dal Centro Studi e Didattica Ambientale Terrae per il comune di Corato, inserito nel calendario dell’Estate Coratina e giunto alla quarta edizione.

(ph credits: R.Ferrante)

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