L'8 settembre visto da Conte (ri)parte da Bari

(ANSA)
di NICOLA ZUCCARO - "L'8 settembre 1943 dette il via alla fase di riscatto e di ricostruzione dell'Italia dinanzi alle devastazioni subite durante il secondo conflitto mondiale". Per una mattina, in occasione del settantacinquesimo anniversario del drammatico avvenimento che investì lo Stivale, Giuseppe Conte, pur non dichiarandosi un "professionista della politica", svestitosi dei panni del giurista per indossare quelli dello storico, ha preso spunto da questa pagina della storia contemporanea quale punto di ripartenza della vita economica e sociale di un Paese che a tutt'oggi denota, ai suoi occhi, uno squilibrio interno e una mancanza di fiducia nelle proprie potenzialità.

E per evitare la retorica, quella solita solita retorica che ha caratterizzato i precedenti discorsi inaugurali della Campionaria del Levante dei suoi predecessori a Palazzo Chigi, Conte ha chiosato: "Tutte le forze morali debbono guardare insieme al futuro del Paese, recuperando quello slancio che rappresentò l'effetto immediato dello spirito civico dell'8 settembre 1943 e che negli ultimi tempi si è raffreddato". E, in attesa di un secondo 8 settembre 1943, l'uditorio all'ascolto dei discorsi inaugurali l'82ma Campionaria ha applaudito, riconoscendosi in questo passaggio di un intervento che, per le origini pugliesi dell'attuale premier, ha riservato una particolare attenzione ai problemi del Mezzogiorno d'Italia.

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