Ossa in Nunziatura: appartengono a due persone. P.Orlandi: "Voglio la verità"
di PIERO CHIMENTI - Potrebbero appartenere a due persone i resti ossei trovati nella nunziatura apostolica in via Po a Roma. Durante il rifacimento della pavimentazione, uno scheletro quasi integro sarebbe emerso insieme ad alcuni frammenti ossei, che potrebbe appartenere a due persone distinte, anche se al momento non è possibile stabilire di che secolo possano essere.
Un primo esame delle ossa trovate, su cui si sta indagando, confermerebbe, secondo quanto apprende l'agenzia ANSA, che si tratterebbe di un corpo di donna. L'evidenza emergerebbe dall'esame delle ossa del bacino.
Bisognerà attendere ora una decina di giorni per cercare di dare un nome ai rinvenimenti fatti. Si riapre così il caso della Orlandi, scomparsa nel 1983, con il legale della famiglia che sta seguendo l'evolversi degli eventi da vicino, in attesa di avere delle risposte dal Vaticano e dalla Procura di Roma.
PIETRO ORLANDI: "VOGLIO LA VERITA'" - "La notizia dovrebbe riempire di gioia ma se le ossa risultassero di Emanuela è come se fosse morta oggi". Così Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, commenta la notizia del ritrovamento di alcune ossa all'interno della Nunziatura apostolica a Roma durante la registrazione della puntata di Porta a Porta. "Se questa è la verità - conclude - è importante che esca. Voglio sapere perché Emanuela si trovava in quel posto e chi ce l'ha portata".
Un primo esame delle ossa trovate, su cui si sta indagando, confermerebbe, secondo quanto apprende l'agenzia ANSA, che si tratterebbe di un corpo di donna. L'evidenza emergerebbe dall'esame delle ossa del bacino.
Bisognerà attendere ora una decina di giorni per cercare di dare un nome ai rinvenimenti fatti. Si riapre così il caso della Orlandi, scomparsa nel 1983, con il legale della famiglia che sta seguendo l'evolversi degli eventi da vicino, in attesa di avere delle risposte dal Vaticano e dalla Procura di Roma.
Tags:
CRONACA