«Quella dell’amministratore di condominio – osserva il coordinatore, prof. Pierantonio Lisi - è una professione emergente, che richiede una profonda conoscenza di profili giuridici, contabili, fiscali, tecnici e relazionali. Per questo presentiamo un Corso che va ben oltre gli obblighi formativi imposti dalla legge e offre una formazione scientifica di tipo universitario, associata ad attività laboratoriali ed esercitazioni con professionisti qualificati che operano nel settore, oltre a un tirocinio finale presso studi professionali».
In effetti, a seguito della riforma del 2012 è divenuta obbligatoria la frequenza di un corso di formazione e il superamento di un esame finale per tutti coloro che intendono avviare l’attività di amministratore di condominio e in Parlamento si lavora all’istituzione di un albo professionale.
Insomma la professione dell’amministratore di condominio è a una svolta. L’articolato quadro normativo non consente di continuare ad amministrare condomìni facendo appello solo al buonsenso. Il dott. Francesco Schena, presidente nazionale dell’A.R.CO. e responsabile del modulo dedicato alla figura dell’amministratore, ricorda che «sono ormai moltissime le norme che individuano proprio nell’amministratore il soggetto responsabile del rispetto di normative di sicurezza, per esempio in materia di prevenzione degli incendi, controllo della qualità dell’acqua, manutenzione degli impianti di riscaldamento, rischio amianto. In materia di adempimenti fiscali e di rendiconto, poi, le regole sono divenute molto più stringenti».
In questo quadro, sono destinati a uscire di scena i molti amministratori che continuano a gestire condomìni come hanno sempre fatto, senza investire in formazione, e si profilano interessanti opportunità di lavoro per giovani preparati (per info, pierantonio.lisi@uniba.it; cell. 339.1923241).
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