Nuova sede Consiglio, Procura apre indagine

BARI - La Procura di Bari ha aperto un'indagine su alcuni costi relativi alla realizzazione della nuova sede del Consiglio regionale della Puglia. A seguito di un esposto presentato a luglio dai consiglieri regionali M5S, integrato nei giorni scorsi con un elenco dettagliato dei presunti sprechi, e a seguito di un'altra denuncia del Codacons sulla stessa vicenda, il pm ha incaricato la Guardia di Finanza di effettuare accertamenti. Al momento non vi sono indagati né ipotesi di reato.

"Abbiamo seguito con estrema attenzione le audizioni del “collegio di vicinanza” perchè pensavamo che lo scopo dello stesso fosse quello di fare chiarezza su alcune spese quantomeno “strane” come le spese relative alle plafoniere. Così in una nota gli otto consiglieri del M5S Puglia.

Alla fine di questa inchiesta farsa - prosegue la nota di M5S - è chiaro che non c’è nulla di chiaro sulle ragioni di scelta di questa plafoniera così costosa: il RUP, l’ing. Pulli ha risposto che “non è in grado di rispondere” quando gli è stato chiesto se sarebbe stato possibile scegliere una plafoniera più economica al posto di quella plafoniera da 637€. Allora sono state chieste delucidazioni al direttore dei lavori che ha spiegato che della plafoniera che è stata installata guardacaso non esisteva un listino all’epoca del concordamento prezzi e non si comprende per quale ragione, con tutte le plafoniere che esistono al mondo, per un’opera pubblica si sia deciso di scegliere proprio una plafoniera che è costata un’occhio della testa ai pugliesi e di cui ora non si può esibire un listino ufficiale. All’imprenditore Guastamacchia che invece sembrava desideroso di dire tanto, Emiliano ha invece concesso di parlare giusto qualche minuto.

Ciò a cui abbiamo assistito - spiegano i consiglieri - ci ha fatto raggelare il sangue almeno per due motivi: innanzitutto da quel video emerge la totale incompetenza del presidente della Regione rispetto ad aspetti tecnici assolutamente basilari sul funzionamento di un appalto. Domande sui poteri del RUP o del direttore dei lavori o del tipo “ma concordamento è un termine tecnico?” suonano spaventose se si pensa che a pronunciarle non è l’uomo della strada ma una persona che ha amministrato un capoluogo regionale per dieci anni ed è presidente di una Regione da tre. Come può una persona con una tale impreparazione anche in aspetti tecnici talmente basilari comprendere e controllare quello che fanno i suoi sottoposti?

Si potrebbe obiettare che Emiliano ha studiato da magistrato peccato che ciò che risulta ancora più preoccupante è proprio l’atteggiamento assolutamente superficiale e di parte con il quale ha ritenuto di “indagare su questa vicenda per far emergere la verità” su una storia che sta costando ai pugliesi fior di quattrini. Non si è mai visto un “giudice” che sembra aver già deciso quale debba essere la sentenza e poi conduce un interrogatorio cercando di orientare le dichiarazioni dei testimoni in modo da renderle utili alla storia che si vuol raccontare, che “riassume” le loro dichiarazioni evidentemente modificandole a proprio piacimento o che li interrompe quando, al contrario, stanno dicendo qualcosa che non gli va a genio. Un “giudice” che nel mezzo dell’inchiesta attacca i giornalisti, fa campagna elettorale o promuove i presunti vantaggi di un’opera sulle cui “vicende oscure” dovrebbe cercare di far luce. Se Emiliano faceva così il magistrato la cosa è davvero preoccupante ed è certamente un bene per tutta l’Italia che abbia smesso per vestire i panni del politico che certamente gli calzano meglio.

Per commentare tutte le inesattezze e contraddizioni dette in due ore di spettacolo non basterebbe un’enciclopedia, ci limitiamo ad accogliere con enorme soddisfazione la notizia delle indagini condotte contestualmente da magistrati veri”, conclude la nota del M5S Puglia.

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