Cavallino (Le), M5S : "Pensare un nuovo modello di sviluppo economico che non si basi sullo smaltimento di rifiuti"


BARI - “Il Comune di Cavallino rischia di dover restituire le royalties percepite dal 2011 per l’utilizzo della discarica, proventi che tengono vivo il bilancio dell’amministrazione. Se il Tar mercoledì prossimo dovesse confermare  la legittimità del Decreto n. 13/2018  con cui l’AGER  ha stabilito che al Comune che ospita l’impianto di smaltimento dei rifiuti spetta solo il "ristoro ambientale", ma non le cosiddette Royalties, verrebbe meno quel “castello sui rifiuti” costruito per 20 anni dalla politica locale”. Lo dichiarano il consigliere del M5S Antonio Trevisi e il consigliere comunale Giampaolo Falco.

“A causa di quei proventi che hanno sempre visto il comune di Cavallino come la pattumiera della provincia - incalzano  - probabilmente il Comune rischia il dissesto. I dati riguardanti la salute pubblica sono disastrosi in un paese in cui le amministrazioni hanno sempre ammesso che l’economia si fondava sui rifiuti, tanto da paventare il rischio chiusura per le strutture sportive, teatro, Museo e lo stop alle attività  culturali nella Galleria senza quegli introiti.

Non è così: una Cavallino diversa è possibile, bisogna pensare a un nuovo modello di città città che sia sostenibile da un punto di vista ambientale e non costringa i cittadini a scegliere tra salute e sviluppo economico.

L’Ager ha emanato anche un secondo decreto con cui si annullano i precedenti che approvavano  gli interventi previsti per l’ammodernamento degli impianti esistenti e per la realizzazione del nuovo mega-impianto di compostaggio da 40.000 t/anno.

“Ad oggi - spiegano i pentastellati - il progetto presentato non rispetta il Piano Regionale,  per questo l’Ager ha annullato le precedenti autorizzazioni. Anche qui  siamo in attesa della decisione del Tar, sul ricorso presentato dall’amministrazione che continua a difendere  a spada tratta la sua politica decennale basata sui rifiuti.  Noi riteniamo invece che sia arrivato il momento di dire basta: Cavallino deve aprirsi a nuove prospettive. Un modello diverso è possibile”

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