Savino Zaba (intervista): "Per affermarsi occorrono studio, curiosità e talento"

di FRANCESCO BRESCIA - Doti da intrattenitore e importanti capacità vocali e canore, presenza da showman e conoscenza del mondo della radio a trecentosessanta gradi, tutto questo e altro ancora in un pugliese doc: Savino Zaba. Conduttore di importanti trasmissioni radiofoniche, televisive e di kermesse di rilevanza nazionale, cantante, imitatore, insomma un artista completo made in Puglia. Savino, cerignolano di nascita, ha praticamente scalato le vette della radio italiana oltre ad affermarsi in campo televisivo e del mondo dello spettacolo in generale e conquistando in tutta Italia premi grazie alle personali competenze, conoscenze, abilità in campo radiotelevisivo.

Savino, intanto come sta andando l’esperienza su RaiRadio1?

Benissimo. Dopo quattordici anni su RaiRadio2 sentivo il bisogno di nuove idee, nuovi progetti. E’ arrivata questa bella proposta, doppia tra l’altro: è la prima volta che mi capita in trentadue anni di radio di condurre due programmi in una giornata. Ho iniziato con “Zona Cesarini”, dalle 21 alle 23 dal lunedì al venerdì, che è un programma che è un po’ un continuum con “Italia nel pallone” di Radio2 e che unisce le mie due più grandi passioni che sono la musica e lo sport. E poi il nuovo direttore Luca Mazzà mi ha proposto di condurre “Giorno per giorno” alle 10:30 da lunedì al venerdì in quanto mi vedeva indicato per un programma di approfondimento e intrattenimento e io ho accettato. E’ faticoso, ma il fatto di fare radio ogni giorno è bellissimo. E poi Radio1 è in grande crescita in termini di ascolti.

Come si arriva da una radio locale a RaiRadio1?

E’ stato un percorso continuo, progressivo, lento e tutto guadagnato sul campo. Io non credo molto ai successi facili che molto spesso offre il mondo dello spettacolo oggi. E’ un percorso fatto di gavetta, una gavetta che ancora faccio giorno dopo giorno. Da Radio Arcadia a Cerignola, 1987, a RadioNorba che è il traguardo più importante per chi vive al Sud, poi Rds, Radio Capital, M2O, Rtl 102.5, Radio2 e ora Radio1. Si arriva amando le parole alla radio come scrivo nel mio libro (“Parole parole… alla radio” – 2017, Graus Editore). E’ così tanta l’adrenalina che mi muove in questo mio lavoro che faccio fatica a dormire la notte. Ma d’altronde di questo si nutre la radio. Di adrenalina, di energia, di novità. Ma si arriva soprattutto studiando, conoscendo, incuriosendosi, appassionandosi e un minimo di stoffa e talento devi pure avercelo!

Parliamo di pugliesi: come consideri la nomina di Lino Banfi a membro della Commissione Italiana Unesco?

In realtà, oltre a grandi studiosi, c’è già un altro grande personaggio dello spettacolo che è Pupi Avati. Stimo tantissimo Lino. Porterà un tocco di pop, nell’accezione positiva, in un contesto così importante e porterà anche buonumore e attenzione alle piccole realtà anche della nostra Puglia.

Quando ti rivedremo in Puglia?

Spero presto. Con questo doppio impegno nell’immediato sarà difficile, ma spero di venire quest’estate a fare qualche bagno. Porterò in giro il mio spettacolo “Canto anche se sono stonato”, ma per ora le date sono tutte al Nord, però qualche serata probabilmente sarà programmata anche al Sud. Sono un pugliese nel mondo, un pugliese a Roma, pugliese rimani sempre. Ogni tanto, anche nelle riunioni, colleghi o amici mi fanno notare di aver pronunciato certe espressioni con forte accento pugliese, ma talvolta serve per far arrivare prima e meglio certi concetti.

L’ufficio stampa dello showman ci fa sapere, a fine intervista, che “Parole parole… alla Radio” sarà presentato a Casa Sanremo, in occasione del 69° Festival della Canzone Italiana, sabato 9 febbraio, alle 16:30. E per l’occasione non ci saranno solo parole, ma anche dell’ottima musica, suonata unplugged, pianoforte e voce, in una presentazione davvero originale che ripercorrerà la storia della musica italiana e della radio.

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