Taurisano, il dono di Angelo agli 'ultimi'



di FRANCESCO GRECO - TAURISANO (Le). Bea ha solo 50 anni ma ha vissuto più vite. Il suo problema era l’alcol, ma ormai sono anni che non tocca più un bicchiere. E’ stata anche nella comunità di Saman, a Rimini, per dieci anni. Poi un po’ dalle suore a Casarano. E’ una brava cuoca, cucina molto bene ed è anche una maestra di taglio e cucito.
 
La vita scorreva tranquilla col marito, nella casa presa in affitto a Taurisano, la città di Vanini, quando all’improvviso fu sfrattata. Nessuno volle sentire ragioni, ora quella casa ha le persiane chiuse, non ci abita più nessuno.

Né il Comune né nessun altro riuscì a impedire che finisse per strada con le sue poche cose. Pur essendo in graduatoria per un alloggio popolare, non è mai riuscita a prenderne possesso. 
 
Accadeva 9 mesi fa: il giorno dello sfratto pioveva e i volontari della casa-agriturismo l’han raccolta dalla strada con i pochi mobili poggiati sul marciapiede, nell’indifferenza generale.
 
La casa è di Angelo Potenza, un emigrante che vive e Bari dove con la figlia Francesca conduce l’azienda “Es-senzaglutine” e l’ha messa a disposizione della gente in difficoltà come Bea. Per anni la grande casa (col forno in cantina e il capannone adibito a stalla) è stata visitata dalle scolaresche come masseria didattica.
 
Sei stanze, tre bagni (tutto tenuto pulito e in perfetto ordine), una cappellina con la Madonna della Misericordia, un salone dov’è sempre acceso un bel fuoco, sulla veranda un vaso con i gelsomini che piacevano tanto al fratello di Angelo, Antonio, che nel 2005 morì di ictus dopo una disavventura allucinante.
 
Con Bea (assistita e seguita da Cim, Sert e Ambito di Zona di Casarano) vive il marito e Alessandro, un ex detenuto con l’obbligo della firma che a Taurisano ha un figlio di 11 anni.

G. la rumena è stata qui qualche giorno: faceva la badante, ma la signora che assisteva è morta all’improvviso e lei si è ritrovata a dormire in auto: per fortuna ha trovato un’altra da accudire e ora è tornata a fare il suo lavoro. Mentre R., dopo un periodo in questa casa, sta vivendo a Casarano, in un convento di frati.
 
La casa-famiglia è situata in aperta campagna, la zona è detta “Don Franco” (a due passi dalla collina dell’agriturismo “Masseria Grande”), su più di un ettaro di uliveto e vive dell’opera caritatevole dei volontari.
 
Confida Bea con un sorriso: “Mi manca il calore di una casa tutta mia, è il mio sogno… Mi fa compagnia il mio bulldog Arthur, mi dà tanto affetto, per me è come un figlio…”.

In campagna non può vivere a causa di un’allergia. “Il paese è distante 3 km e farli è faticoso…”, aggiunge mentre prepara un buon caffè.
 
Dal poster sulla mensola del grande focolare, Madre Teresa di Calcutta partecipa al dolore degli ospiti di questa particolare casa-famiglia nata dalla generosità di un uomo che, come spesso ripete, “avendo ricevuto tanto da Dio”, ha deciso di condividere con i più bisognosi, con chi non ha niente, chi si ritrova in mezzo a una strada, e non in senso metaforico.
 
Il Comune di Taurisano e l’associazione “Costruttori di pace” sono stati più volte sollecitati a dare una mano. Hanno fatto quel che potevano, ma Bea e gli altri sono ancora ospiti della casa in mezzo agli ulivi, e son passati 9 mesi.
 
E domani? Angelo sorride: “Tutto ciò accade mentre ricorrono i 400 anni dalla morte del filosofo Giulio Cesare Vanini a Tolosa, sul rogo dell’Inquisizione: le sue ceneri sono ancora calde…”.
       

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