Ristorazione ospedaliera in Puglia, sindacati: "Dalla Regione solo silenzio"

BARI - In una lettera inviata al Presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, al Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti e ai Direttori Generali delle Asl di Bari e Bat, Foggia, Lecce, Taranto e Brindisi, i Segretari generali regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, rispettivamente Barbara Neglia, Antonio Arcadio, Giuseppe Zimmari, hanno chiesto chiarimenti sul futuro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nell’appalto della ristorazione ospedaliera di tutta la Puglia.

“Era il 13 aprile 2018 quando le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Puglia unitamente con le confederazioni sindacali regionali incontravano la direzione regionale nelle persone del Dottor Ruscitti e del Dottor Montanaro per affrontare e discutere questi temi – scrivono Neglia, Arcadio, Zimmari. “Un servizio di ristorazione e produzione pasti che, a loro dire, doveva essere svolto in soli 7 centri cottura (a Foggia Ospedali Riuniti, Barletta, Bari con gli Ospedali Di Venere e Giovanni XXIII, Taranto con il solo centro cottura di Castellaneta, Brindisi Ospedale Perrino e Ostuni) a differenza dei precedenti 45, con il moderno sistema di cucina Cook and Chill e Fresco-Caldo con una gara a un unico lotto regionale per un valore di 300milioni di euro che avrebbe provveduto agli oltre 40mila pasti giornalieri di addetti diretti ed indiretti (medici, infermieri, impiegati e operai) e dei degenti. Abbiamo assunto da subito forti perplessità sui soli 7 centri cottura – aggiungono i sindacalisti – che a nostro avviso non garantivano la continuità occupazionale per tutti, che avrebbero provocato problemi di carattere logistico ai dipendenti e che il metodo (Cook and chill e fresco-caldo) non avrebbe fornito ai pazienti ricoverati negli ospedali le giuste risposte in merito alla qualità del servizio. Dal canto suo la Regione ribadiva che nessun lavoratore avrebbe ricevuto alcuna perdita economica o contrattuale e che a seguire nei mesi successivi si sarebbero avviati dei tavoli tecnici con le organizzazioni sindacali. Dopo, il silenzio e nessun incontro tecnico, solo populismo, spot da campagna elettorale (Gara SI, Gara NO, Internalizzazione SI e Internalizzazione Forse) da parte di qualche rappresentante politico e tanta demagogia con la sponda dei sindacati non confederali e non firmatari dei contratti collettivi di settore”. Per questi motivi Neglia, Arcadio, Zimmari chiedono un “URGENTE CHIARIMENTO sulla sorte occupazionale e sul futuro prossimo del servizio che verrà offerto a tutti i degenti ospedalieri. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil di Puglia rimane imprescindibile ricevere rassicurazione sullo STOP AL PRECARIATO NEL MONDO DELL’APPALTO”.

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