Simonetta Spiri: «Nel mio nuovo brano 'Il Viaggio dei pensieri' affronto e vivo il dolore del mio lutto materno»

di NICOLA RICCHITELLI – E’ tornata a distanza di un anno – dopo il singolo “Il tempo di reagire” pubblicato nel 2017 – con il nuovo singolo “Il viaggio dei pensieri”, in radio dallo scorso dicembre: «In questo brano racconto un viaggio nei miei pensieri che affrontano e vivono il dolore del mio lutto materno. La perdita della persona più importante della mia esistenza terrena "mia madre"».

Il videoclip, che accompagna Il viaggio dei pensieri, diretto da Fabrizio Cestari e girato a Roma, ci rende empatici spettatori di quel momento in cui, tra il bianco e il nero, tra le onde di un mare che porta via e riconsegna, prende forza la metafora della vita di chi “a passi lenti e stanchi sorride e va avanti” mantenendo ben saldo il legame indissolubile con chi, non essendo più con noi, ci parla al cuore.

Ospite quest’oggi dello spazio dedicato alle interviste Simonetta Spiri.

Benvenuta quest’oggi sulle pagine del Giornale di Puglia. Inizierei questa intervista parlando de “Il Viaggio dei pensieri”, il nuovo singolo pubblicato verso la fine del 2018. Cosa racconti in questo viaggio?
R:«In questo brano racconto un viaggio nei miei pensieri che affrontano e vivono il dolore del mio lutto materno. La perdita della persona più importante della mia esistenza terrena "mia madre". Mi soffermo alla ricerca di ricordi dove tutto si confonde tra immagini del passato e il presente confuso invaso dal vuoto che mi divora e la forza che mi assale per continuare a guardare il sole, la vita che mia madre mi ha donato, il dono del perdono e i suoi sorrisi sul mio viso. Il suo battito di cuore nel mio».


Quali le emozioni che più emergono in questo viaggio?
R:«Emozioni troppo forti per essere descritte in una risposta. Dolore, un dolore lacerante nel cuore che scava dentro fino all'anima quasi come se fossi morta anche io e improvvisamente una forza sovrumana che mi viene donata dalla visione di mia madre nella luce del sole per continuare ad amare la vita e tutto ciò che ad essa appartiene».

Un brano tra l’altro che volge lo sguardo ad una persona fondamentale per la tua vita…
R:«Non è solo una persona fondamentale per la mia vita ma soprattutto la presenza costante che mi accompagna, la metà che mi appartiene per l'eternità aldilà di ogni distanza fisica».

"Il viaggio dei pensieri” inoltre ti vede autrice assieme a Gabriele Oggiano. Quale la chiave con cui sei riuscita a tramutare in note le tue emozioni?
R:«Si, il viaggio dei pensieri nasce insieme al caro amico sardo autore Gabriele Oggiano, il quale scrisse questo brano tempo fa con una tematica molto forte e distante dalla mia realtà, non mi sentivo di interpretarla perché parlava dell'abbandono di una figlia che gridava il bisogno di amore materno.
Io avendo vissuto un amore materno senza limite non avrei mai potuto ritrovarmi in quelle parole e così proposi a Gabriele una modifica e insieme abbiamo riscritto il testo e creato il disegno del mio presente in musica».

Simonetta, prima del tuo ritorno in veste di solista, ho trovato interessante il progetto da te messo in piedi nel 2016 su con Greta Manuzi, Verdiana Zangaro e Roberta Pompa. Da dove nacque l’idea del quartetto?
R:«Vorrei specificare che io non ho mai avuto intenzione di cambiare la mia origine, so di non essere una star ma questo non mi interessa, non sono ritornata solista perché in verità solista lo sono sempre stata. Ho semplicemente condiviso un progetto con delle altre artiste, le quali poi successivamente hanno deciso di unirsi in una girl band.
Il progetto che invece ho deciso di condividere io è un po diverso, avevo bisogno di dare più voce al messaggio importante che abbiamo regalato al pubblico e così insieme allo staff  trovammo bello ed entusiasmante unire quattro voci femminili per una causa così importante: La libertà di amare.
Poi subito dopo grazie al successo de “L'amore merita”, ho scelto di condividere ancora in collaborazione con loro un altro messaggio importante dedicato alla forza delle donne.
Proprio quella forza che alcune  donne spesso dimostrano dietro a un sorriso e nascondono dietro a una lacrima».

“L’Amore merita” fu il singolo di esordio di questo progetto: un brano contro l’omofobia, quale l’input che portò alla nascita di questo brano? 
R:«”L'amore merita” nacque dopo la lettera che mi mandò via mail una mia cara amica e mi confidó la sua sofferenza che toccò particolarmente il mio cuore».

Un brano tra l’altro che ti riportò quell’anno nella scuola di Amici. Che effetto ti ha fatto ritornarci?
R:«È stato bello, anche se gli studi non erano più a Cinecittà come nel 2007 e le casette erano completamente diverse, però è stato emozionante, ha riportato nella mia mente tanti bei ricordi anche di quella bella inconsapevolezza dei 20 anni».

Che peso ha avuto la scuola di Amici nel tuo percorso artistico?
R:«È stato sempre e solo un valore aggiunto, mai un peso ma non sempre ne ero consapevole. Oggi lo sono».

Come mai hai deciso poi di abbandonare il progetto del quartetto?
R:«L'unica decisione che ho preso è stata quella della condivisione, non è stato un abbandono scegliere di continuare la mia strada. Semplicemente non ho aderito al proseguo di idee altrui. Come in amore è con la musica per me, se perdo la magia della novità, nell'abitudine esco di testa. Mi annoia non essere libera di uscire di testa. Mi annoia vivere dentro schemi o regole che non mi rappresentano e poi mi portano a diventare ciò che non vorrei. Sono una solitaria molto gelosa delle mie canzoni. “L'amore merita” e “L'origine” si prestavano benissimo ad essere interpretate in compagnia di altre artisti, mentre alcune tematiche più intime io personalmente non riesco a dividerle ma rispetto chi lo fa. Per me le canzoni sono pagine della vita stessa di ogni artista, io amo raccontarmi e mettermi a nudo attraverso la musica. Se canto, canto per essere me stessa e se devo cantare per non essere me stessa meglio che sto ferma e se per far conoscere la mia musica devo faticare di più faticherò come è giusto che sia. Sono passionale e possessiva con le mie emozioni, sarà che sono sarda e sono testarda come il granito. Io non divido quello che amo piuttosto lo lascio andare. Sono strana però ammiro questa stranezza che mi rende consapevole che ad essere così ci vuole coraggio».

Siamo al 2017, anno in cui annunci l’addio al quartetto e il ritorno in veste di solista, e lo fai con il singolo “Il tempo di reagire”, un brano che è un'esortazione a reagire e a riprendere in mano la propria vita dopo aver subito delle delusioni personali… C’è qualcosa del tuo vissuto che in qualche modo hai voluto raccontare con questo pezzo?
R:«Il tempo di reagire è una di quelle casualità della vita che ti lasciano senza fiato.... un manifesto programmatico. È uscita il 26 Maggio del 2017 qualche giorno prima della morte di mia madre, la mia anima si preparava già a reagire attraverso la musica. Le delusioni le viviamo tutti al mondo, c’è tanto del mio vissuto in quella canzone, tanto di me e tanto di quello che ogni giorno mi ricordo cantando il ritornello a me stessa. "Un raggio di sole arriverà oltre la nostalgia per chi si ama ancora"».


Simonetta, il tuo ultimo album di inediti è datato 2013, dobbiamo aspettarci novità in merito nel prossimo futuro?
R:«Chi lo sa, non sono scaramantica non credo più a queste cose ma per un terzo album sinceramente aspetto l'occasione giusta perché di questi tempi far uscire dischi a vuoto senza passaggi in radio e senza un adeguata promozione televisiva lo potrebbero fare solo le grandi star come Mina e Celentano, Pausini, Vasco, ecc... Io mi limito ai singoli per adesso. E, come dice la Vanoni, "domani è un altro giorno e si vedrà».

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1 Commenti

  1. Davvero una bellissima intervista.
    Simonetta Spiri è un'artista che meriterebbe molto più spazio nella musica italiana.

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