Martina Franca: si avvia alla conclusione il Festival di pittura, poesia e narrativa ‘Artemozioni’

di TERESA GENTILE - Si avvia alla fase conclusiva  il Concorso di poesia e narrativa incluso nella quinta biennale del Festival Internazionale delle Emozioni, Si tratta di una prestigiosa manifestazione culturale che in questa edizione ha affrontato l’attualissima tematica delle sette opere di misericordia corporale.

L’evento, fortemente voluto dalla poetessa ed artista Lucia Torricella, dinamica presidente dell’Associazione ‘Artemozioni’ di Martina Franca, nasce da un’idea della stessa presidente che con il suo ottimismo ed entusiasmo, le sue idee, la sua passione e la sua grande energia è riuscita a coinvolgere tutti in questo meraviglioso progetto.

L’11 maggio, alle 19, si terrà il vernissage alla presenza di critici e artisti di valenza internazionale ed il 18 maggio, sempre alle ore 19, si concluderà l’evento ed i pittori avranno dai critici le recensioni alle loro opere nel Sala degli Uccelli del Palazzo Ducale di Martina Franca (TA). C’è da registrare una innovazione perché accanto ad opere figurative si è dato spazio anche ad opere caratterizzate da espressionismo informale e astratto capace di generare emozioni negli osservatori. Da alcuni giorni la commissione letteraria sta esaminando moltissimi racconti e poesie pervenuti da varie regioni d’Italia ma anche dall’estero e che si stanno rivelando di grande pregio e ricchi di messaggi attualissimi.

La premiazione del concorso letterario si terrà il 4 maggio alle 19 nella piazzetta antistante il MuBa (Museo della Basilica di San Martino).

L’esposizione delle opere d’arte si terrà dall’11 al 18 maggio nelle sale del Palazzo Ducale dalle 10 alle 12,30 e dalle 17 alle 20.

Il tema di questa avanguardistica manifestazione culturale è pregno di straordinaria attualità, poiché mira a rieducarci ad essere umani e misericordiosi. Ciò è importante in un’epoca caratterizzata da turbolenza spirituale, sfaldamento di valori, odio, violenza e persecuzioni. Tempi in cui occorre imparare a difenderci e soccorrerci vicendevolmente, sfamando, dando da bere, alloggiando i pellegrini, visitando chi è infermo o carcerato, seppellendo i morti, ecc.

Da dipinti, racconti e poesie emerge una umanità sofferente, priva di speranze e certezze, ferita nel corpo e nello spirito da povertà e malattie ma che viene soccorsa da una umanità ancora ricca di misericordia. Del resto le opere di misericordia educano all’attenzione verso le esigenze più elementari dei nostri fratelli più indifesi, deboli e piccoli, e rappresentano un «formidabile antidoto» al male dei “cuori di pietra” in un mondo ‘colpito’ dal terribile virus dell’indifferenza. Attraverso semplici gesti quotidiani di pazienza, rispetto, conforto, vicinanza, solidarietà possiamo compiere una vera rivoluzione culturale. Altra opera importante da compiere è poi quella di limitare i disastri ambientali, poiché essi pongono a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza. Tali disastri emergono sempre più e potrebbero essere evitati o quanto meno limitati, dal momento che i loro effetti sono spesso dovuti a mancanza di cura dell’ambiente da parte dell’uomo. Bisogna imparare a tutelare non solo i nostri simili e noi stessi ma anche la nostra casa comune, promuovendo una cultura di prevenzione, con l’aiuto anche delle nuove conoscenze e riducendo i rischi per le popolazioni più vulnerabili.

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