Corteo storico San Nicola: gli spettacoli in programma


BARI - Il Corteo Storico è uno spettacolo del Comune di Bari organizzato da Doc Servizi - Bari, con Direzione artistica di Elisa Barucchieri, e realizzato grazie a una fondamentale rete di apporti:

A sancire la crescita del Corteo, quest’anno anche l’impegno dell’Ente regionale pugliese nell’ambito del Patto per la Puglia - FSC 2014/2020 e delle specifiche attività finalizzate alla valorizzazione degli attrattori culturali e dei tratti identitari del territorio.

Corteo Storico - “Il Fuoco Sacro di San Nicola” - Inizio h. 20.30

NB: Alcuni numeri spettacolari, in caso di condizioni meteo avverse, potrebbero non andare in scena o andarlo in maniera ridotta. Ma si confida in San Nicola.

- La cornice scenica prende il nome di “I Drappi dal Mondo”. San Nicola è il santo con più patronati al mondo. È patrono della Russia, di New York e Amsterdam, della Loira, di città in Portogallo e Cile, in tutto l’arco alpino; in Messico è patrono dei contadini, in Argentina prende il nome di San Nicola dei Ruscelli. E’ in tutta la Scandinavia, in Indonesia, in Iran, in tutto il mondo ortodosso. In suo nome in Albania e Palestina - dove anche ebrei e musulmani si uniscono nel celebrarlo - si firmano tregue durature tra fazioni belligeranti.
A simboleggiare ciò - in collaborazione con il Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise, in particolare con i Consolati di Francia, Cile e Olanda - su corso V. Emanuele scenicamente il corteo è incorniciato ai suoi lati dal susseguirsi di una quindicina di drappi colorati sospesi: stendardi dei Paesi di fede Nicolaiana (realizzati dai writers pugliesi Domingo Bombini e Giuseppe d’Asta, col supporto di Giovanni D’Angelo).
Alcuni drappi saranno man mano sollevati al passaggio della barca d’apertura; tutti i drappi si compatteranno in coda al passaggio finale della Caravella.

INFO DI SERVIZIO: In caso di forte vento i drappi potranno alzarsi solo in parte, ma saranno comunque ben visibili.

- In alto, l’intero Corteo sarà accompagnato da una Eliosfera itinerante con la danzatrice aerea Teri Demma (intervento a cura della Compagnia Namastè).

INFO DI SERVIZIO: Tre quadri (n. 1- Oste cattivo / n. 4 -Bambino in acqua bollente / n. 6 - L’olio maledetto, fuoco a mare, citati in seguito in scaletta, e ognuno con in scena un San Nicola) faranno 4 brevi stop-show (circa 3 min. ciascuno) lungo Corso V. Emanuele, durante i quali si fermerà l’intero Corteo.

1 – Apertura: La Barca del Fuoco Sacro di San Nicola
Subito una grande, spettacolare novità: una barca illuminata - si alzerà in volo in piazza Libertà - che omaggia il tema di quest’anno, “Il Fuoco Sacro di San Nicola”. E’ una macchina scenica alta 8 metri, lunga 9 e larga, a “onde” spiegate, altri 9 metri.
L’ha realizzata il maestro cartapestaio Deni Bianco (pluripremiato per i suoi carri mascherati del carnevale di Putignano): una collaborazione ormai consolidata negli ultimi anni. Sue anche le altre macchine scenografiche del Corteo.

2- PRIMO QUADRO (con stop-show) / La leggenda dell’oste cattivo
Il legame tra San Nicola e i bambini è secolare e profondo. La leggenda racconta che Nicola resuscitò tre bambini, uccisi da un oste che usava la loro carne come prelibata specialità della sua cucina. L’intervento del Santo spinse l'oste alla conversione.
Gli abusi degli adulti sui più piccoli sono un male gigante. San Nicola difende la loro vita e la loro giovinezza e restituisce agli adulti un senso di responsabilità profondo nei confronti dei più piccoli.
In scena un carro con tavolata e panche, attorno a cui un grande oste-trampoliere (l’artista Niky Gianky: una donna, perché spesso i ruoli scenici sono volutamente ribaltati al femminile) insegue tre piccoli bambini al ritmo scandito dai timpanisti Nicolaus. I bambini e i commensali sono tutti atleti di parkour - in gergo tecnico “traceurs”, tracciatori - dell’Accademia Rhizai, con l’aggiunta dell’atleta Dario Bolzano - disciplina acrobatica urbana che per la prima volta è in scena al Corteo. Interagisce con l’azione scenica un primo San Nicola.

3- Clero, nobili e armigeri
Sono categorie storiche di figuranti, le prime due interpretate da I Figuranti San Nicola, la terza della compagnie d’armi Stratos e Historia.

4- SECONDO QUADRO: San Nicola nel Mondo
Nicola è il Santo di tutto e tutti. Il vescovo di Myra si fa portatore di un messaggio di accoglienza e integrazione che coinvolge tutto il mondo, senza distinzione di razza, sesso, e nemmeno di religione. Bari, quindi, diventa il centro ecumenico di un reticolato mondiale di fede e devozione. La città accoglie tutto il popolo Nicolaiano in un unico abbraccio: dal Messico alla Russia, i fedeli si uniscono in un coro di preghiere e invocazioni gioiose in tutte le lingue.
Una sfera luminosa con scritte, preghiere e pensieri in più lingue, è accompagnata da delegazioni internazionali del culto Nicolaiano, fra costumi, canti e tradizioni.

5- TERZO QUADRO: Se io fossi San Nicola
I bambini sono la testimonianza viva del fuoco sacro di San Nicola. Che affida loro il messaggio attivo di cambiamento rendendoli i promotori della creazione di un domani migliore. La testimonianza del Santo punta a una presa di consapevolezza su cosa noi dobbiamo fare per ripagare il debito di gratitudine nei suoi confronti, attivamente, ogni giorno.
Nei giorni scorsi in laboratori tenuti da Elisa Barucchieri e il suo staff nelle scuole baresi Verga, Don Bosco e Marconi, è stato chiesto ai piccoli alunni: “Cosa faresti se fossi San Nicola, oggi?” Loro hanno risposto.
I pensieri dei ragazzi diventano in corteo messaggi che a bordo di barchette colorate, piccole moderne caravelle, simbolicamente riportano la testimonianza viva di San Nicola a Bari, e oltre.
A corredo, quattro striscioni a tema realizzati dagli stessi alunni e dai loro genitori, con la supervisione del writer Domingo Bombini.

6- Popolani
Il popolo: la radice del messaggio Nicolaiano. A interpretarli, sempre I Figuranti di San Nicola.

7- QUARTO QUADRO (con stop-show): Il bambino nell’acqua bollente
La leggenda racconta che Nicola salvò un bimbo da un pentolone di acqua ormai bollente dove la mamma per distrazione l’aveva dimenticato lavandolo: infatti, ascoltando le campane suonare a festa perché Nicola era diventato Vescovo, per la gioia era accorsa in chiesa dimenticando ciò che stava facendo. Ritrovò il figlio giocare immerso nell’acqua bollente, intatto.
Nicola insegna la pietas umana: gli errori compiuti in buona fede fanno parte del nostro percorso, l’importante è prendere consapevolezza e farne esperienza.
Un grande calderone con all’interno una bambina – altro ruolo scenico volutamente ribaltato  al femminile - avanza in corteo. Negli stop-show, la sua mamma raggiunge il popolo, fino all’interazione con la benedizione del Vescovo Nicola. Il tutto tra movimenti di danzatrici, sia in body painting (dell’Asd Dimensione Danza, di Capurso) a simboleggiare le fiamme distruttrici, sia con ventagli di fuoco salvifici (Selena Ciraci, Rukola e Yin).
Le musiche sono delle percussioni itineranti dell’associazione Bembè: un ritmo africano che si suona in occasione delle nascite, legato alla “rinascita” della bambina nel calderone.

8 - Cavalli e falchi
Come da tradizione, è il momento di cavalli e cavalieri, accompagnati – novità di quest’anno – da due falchi, con rispettivi falconieri: tutti forniti dall’associazione I Cavalieri del Mito, di Barletta. Durante gli stop-show, i cavalieri daranno vita a un carosello con i destrieri.

9 - QUINTO QUADRO: Il grano, focolare delle famiglie
San Nicola è legato al grano, da secoli. Il suo miracolo del grano è qui rivissuto in atto concreto: come ha salvato il suo popolo durante la carestia, così continua a nutrire i suoi devoti ancora adesso. Il grano, metafora di famiglia e accoglienza, di radici e condivisione, è simbolo universale. Il chicco si identifica con la radice più antica da cui nascono i legami familiari, seme di rispetto e amore, nutrimento per corpo e anima. E se le famiglie sono l’alveo dove i bambini devono essere accolti e protetti, istintivi rifugi da ingiustizie e abusi, il grano Nicolaiano si allarga ad abbracciare qualunque concetto di famiglia, e anche chi l’ha persa.
I chicchi di grano e la loro lavorazione sono ancora come li ha visti San Nicola, oggi come secoli addietro. E chicchi di antichi grani locali, con paste e farine derivate (forniti dal pastificio “La Pasta di Flò” in collaborazione con l’Istituto Scientifico Nutrisal), saranno trasportati su un tradizionale carretto e simbolicamente distribuiti al pubblico. Attorno, in costume, la presenza fortemente simbolica di minori migranti non accompagnati, famiglie migranti e ragazzi ospiti delle strutture dell’assessorato comunale al Welfare e di ragazze accolte dalla Casa delle Donne.
Ad accompagnare il quadro, 3 muse con “gonne viventi” (animate da danzatrici), simbolo di prosperità.

10 – Altri popolani
In questo gruppo, oltre ai Figuranti della Pro Loco di Santo Spirito, anche i partecipanti al tradizionale casting pubblico organizzato nei giorni scorsi, momento che sancisce il legame partecipativo tra l’evento e i cittadini baresi.

11 - SESTO QUADRO (con stop-show): L’olio maledetto, fuoco a mare
San Nicola ci dimostra che l’illuminazione è conoscenza, il fuoco da elemento distruttivo diventa salvifico per le anime dei pellegrini.
La leggenda racconta che il Santo salvò dal mare in tempesta pellegrini che si stavano recando verso la sua tomba. I marinai trasportavano a bordo anche un’ampolla di olio prezioso affidata loro da una vecchina: in realtà un travestimento del Diavolo, al fine di portare disgrazie. San Nicola apparve e ordinò di buttare l’ampolla nel mare, che bruciò e placò le sue onde.
Il fuoco simboleggia quindi la rinascita, la liberazione dai veleni del male, la possibilità di riscattarsi e di portare la luce del Santo in tutto il mondo.
Al potente ritmo scandito dalle bandiere e dai timpani della Militia Sancti Nicolai - i difensori della sopraggiungente Caravella – potenti giochi di fuoco: un marinaio sarà circondato da un cerchio di fiamme, con 3 sputafuoco (Yang, Fakiro e Domenico Pizzutilo)  e interazione tra  capoeiristi (del gruppo Sementa do Jogo de Angola) e ginnaste dell’Asd Ginnastica Ritmica Iris di Giovinazzo (militante in serie A1). La lotta tra il bene e il male è invece impersonata da San Nicola e un alto minotauro, travestito da vecchina - altro ribaltamento scenico dei ruoli, stavolta al maschile: è interpretato da Giuseppe Dely De Marzo.

12-  SETTIMO E ULTIMO QUADRO: La Caravella nel mondo
La Caravella è il simbolo del culto di San Nicola. È il veicolo di scoperta che porta verso la luce e unisce Bari al mondo Nicolaiano. Il Santo invita a illuminare i cuori col suo monito di non commemorare le sue ceneri, ma di portare nel mondo i suoi insegnamenti. Ai fedeli il compito di custodire questa luce per illuminare il futuro della Terra.
Al seguito della Caravella, su cui svetta il quadro del Santo, i colorati drappi del mondo congiuntisi in coda al passaggio del corteo.

13 – Autorità
A guidare la chiusura del Corteo, il Sindaco di Bari Antonio Decaro, oltre a varie autorità. Con lui, a simboleggiare l’abbraccio di tutte le città nicolaiane nel mondo, anche il Sindaco di Saint-Nicolas-de-Port, Luc Binsinger: un piccolo comune dell’Est della Francia (7mila abitanti), che custodisce uno dei massimi capolavori dell'architettura gotica: una Basilica nicolaiana, eretta fra il 1481 e il 1545 per custodire una preziosa reliquia di San Nicola di Bari.
Tra le autorità, anche il Sindaco di Vasto, Francesco Menna: tra le città di Bari e Vasto stamattina in Comune è stato siglato un gemellaggio all’insegna di San Nicola; l’area abruzzese è profondamente devota al Santo, come testimoniano i tanti pullman di pellegrini in questi giorni arrivati in città.

Quando la Caravella arriva davanti alla sede del Comune, cuore della città moderna, in un simbolico abbraccio italo-russo si congiungeranno alle autorità il Monaco di Rostov (il primo pellegrino) affiancato dal sindaco della Citta delle Stelle, Evgeny Barishevsky.
La Città delle Stelle (Zvezdny Gorodok in russo) è un particole agglomerato a 30 km da Mosca, imperniato sul suo Centro di ricerca spaziale: in pratica, qui dagli Anni 60 - quando il centro era chiuso, isolato dal mondo - si sono formati tutti gli astronauti sovietici. La Città è dal 2010 gemellata con Bari: all’epoca i Padri domenicani della Basilica di San Nicola consegnarono al comandante Lonchakov – astronauta eroe nazionale in patria - una particella lignea della cassa usata dai marinai baresi per il trasporto delle ossa da Myra. La reliquia è stata nello spazio con il Volo “Sojuz TMA-19”. Una metà di questa particella lignea è attualmente venerata nella Cappella della Trasfigurazione nella “Città delle Stelle”, mentre l’altra metà è esposta nella Cappella delle reliquie della Basilica di San Nicola.

I 3 SPETTACOLI

Comune ai tre spettacoli, un “regalo” artistico dell’ultimo momento: ad arricchire il programma previsto, sarà diffusa in audio una “Preghiera della Donna” rivolta a San Nicola, scritta per il Corteo dall'attore Francesco Carrassi e interpretata in voce da Elena Sofia Ricci (fresca vincitrice del David di Donatello come migliore attrice protagonista), sorella di Elisa Barucchieri. L’attrice, venuta a sorpresa ieri a Bari per un abbraccio benaugurale a Elisa, segue il Corteo da Palazzo di Città.

TEATRO MARGHERITA (PIAZZA IV NOVEMBRE), dalle ore 20.30
PROLOGO - Nelle vicinanze del Teatro Margherita, a corteo partito – e in attesa del passaggio finale della Caravella – tra esibizioni di danzatori aerei (ResExtensa) e giovani danzatrici a terra (scuola di danza Il Cigno, di Bitritto), la voce narrante dell’attore Elio Colasanto (regista di questo segmento con supervisione di Elisa Barucchieri) rievocherà dal vivo 3 miracoli del Santo, calandoli nelle tragedie contemporanee:
1) i Pellegrini salvati dalla tempesta dal Vescovo di Myra, apparso sulla barca in veste di marinaio; 2) la Dote, con le tre saccocce piene di monete d’oro - le iconiche palle del Santo - che ricevettero altrettante fanciulle altrimenti destinate alla prostituzione; 3) il miracolo del Grano, in cui l’equipaggio di un bastimento fu convinto dal Santo, in uno scalo a Myra, a donare parte del carico al popolo affamato, ritrovando poi le stive di nuovo colme approdando a Costantinopoli.

L’arrivo della Caravella – verso le 22 circa - culminerà in uno speciale saluto spettacolare (dur. circa 5 min.: Ndr: potrebbe esserci contemporaneità con spettacolo in P.zza Libertà) che, sullo sfondo di proiezioni architetturali con giochi di luci (di Pino Loconsole - “Luci di Scena”), vede protagoniste una rete aerea di bambini – giovani atleti della Scuola di Roccia K2 Indoor e di Adrelin Zone - sospesa nell’aria, da cui un bambino (il piccolo barese Claudio Scardigno) si calerà con una fune sulla Caravella, e una danzatrice giunta dal mare sospesa da un grande grappolo di palloncini (a cura della compagnia Molecole Show, in collaborazione con ResExtensa).

PALAZZO DI CITTA’ (PIAZZA LIBERTÀ), ore 22.00 circa (comunque ad arrivo Caravella – dur. circa 30 min)
Qui nell’attesa dello spettacolo, per tutta la durata del Corteo la voce narrante dell’attore Francesco Ocelli - ieri interprete di Niceforo nei racconti della rievocazione – racconterà in terzine i vari quadri scenici.
San Nicola è portatore di luce nel mondo, faro di speranza da Nord a Sud, da Est a Ovest.
Renderà omaggio all’arrivo della Caravella uno spettacolo sull’intero isolato di Palazzo di Città, ormai tradizionale saluto. Ad aprirlo, il volo di una grande macchina scenica con le tre sfere iconiche del Santo – a cui sono agganciate altrettante danzatrici aeree – che si calerà sulla Caravella. Sulla macchina scenica è ancorato un San Nicola (l’insegnante di arrampicata Graziano Montel). Dalla sfera centrale si srotola sulla Caravella un tessuto che aggancerà per la sua performance un danzatore aereo, accompagnato dalle evoluzioni di due “gocce” laterali. 
Quindi la più grande videoscenografia mai realizzata a Bari (curata dallo Studio Leandro Summo di Doc Creativity) legata agli elementi della natura, che coinvolgerà anche il volo dell’Eliosfera itinerante.
A seguire, ad accompagnare il volo delle tre sfere, la grande novità dello sway pole della compagnia Elementz (l’unica compagnia di sway pole in Italia, per la prima volta in Puglia; tra i performer anche la danzatrice Annalisa Loiodice, di origini baresi) con 6 performer che fluttuano su alti pali flessibili.
Tutti gli elementi scenici si fonderanno in un gran finale.

BASILICA DI SAN NICOLA, ore 23.00 circa (durata circa 45 min)
Il sagrato della Basilica è il palcoscenico dove prende vita la notte sacra e dove confluiscono tutte le testimonianze celebrate in Corteo. La drammaturgia dei miracoli di San Nicola apre uno spiraglio tra il mondo reale e il mondo sacro.
Lo spettacolo finale è dedicato ai temi centrali: i bambini, speranza per il futuro, e il fuoco sacro.

In avvio, la barca d’apertura corteo si posiziona al centro del sagrato, raggiunta da due bambine, che rimarranno parte integrante di tutta la scena. Una terza bambina accompagnerà la cantante rumena Paula Mitrache, in arte Haiducii, che intonerà il Padre Nostro in aramaico suonando un’antica toaca (strumento cristiano nato prima delle campane) in omaggio anche al rogo di Notre Dame. Sulle loro teste la danzatrice aerea Germana Raimondo volerà da un grappolo di palloncini (Molecole Show).
Dopo la sfilata dei vari figuranti - accompagnata dalla citata Preghiera della Donna recitata in voce da Elena Sofia Ricci e scritta dall’attore Francesco Carrassi – spazio ai citati tre quadri-show per il pubblico del sagrato, accompagnati rispettivamente dai potenti e spettacolari ritmi di Nicolaus, Bembè e Militia (nell’occasione sia Nicolaus sia Militia faranno anche una propria, spettacolare, esibizione).

Quindi, nel sottofinale, parte il suggestivo video mapping interattivo (curato sempre dallo Studio Leandro Summo di Doc Creativity) giocato sulla luce del fuoco, al crescere delle musiche originali (curate, qui come per tutta la serata, dal giovane compositore barese Roberto Capone).
Col video interagiranno i bambini e le barchette del quadro “Se io fossi San Nicola”.
Epicentro sono le due bimbe, simbolo delle nuove generazioni, che diventano le testimoni della magia di San Nicola: le loro voci sono quelle delle nipoti del grande Nino Manfredi, le gemelline Margherita e Matilde Manfredi, giovani attrici nella fiction Rai Che Dio ci aiuti. Il Santo (interpretato dall’attore Francesco Carrassi, testo di Elisa Barucchieri) le esorta a recepire l’insegnamento di pace e accoglienza e a portarlo nel mondo per creare un futuro migliore. Le bimbe si impegneranno a custodire e ravvivare ogni giorno il fuoco sacro di San Nicola. Sul finire del videomapping, gran finale all’insegna del fuoco.
Tutto il fuoco in scena è una dedica speciale dell’organizzazione a Mimmo Bellomo, fondatore di Nouvelle Esthétique Académie – nelle ultime edizioni prezioso partner del Corteo per trucco e parrucco - scomparso di recente.

Ultimo e tradizionale atto, l’entrata del quadro in Basilica, accompagnato dal suono delle campane e dalla festa di tutti i musicisti.  E la Basilica Nicolaiana si fa centro propulsore di Luce per tutta l’umanità.

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