Nicolò Targhetta, la star del web presenta il libro 'Non è successo niente'

MILANO -  Da una semplice pagina facebook a diventare il nuovo fenomeno della rete, conquistando il giovane pubblico degli utenti. Nicolò Targhetta, il 16 maggio, pubblicherà l libro tratto dal blog fenomeno del web ''Non è successo niente'' edito da BeccoGiallo. Una raccolta di storie veloci, corrosive, da leggere sulla metro o nella pausa pranzo. Un concentrato di ironia che si prende gioco dei nostri tic, delle nostre paure, delle nostre inadeguatezze.

Un mix esilarante di dialoghi alla Joe R. Lansdale e situazioni alla Woody Allen, conditi con abbondanti dosaggi di Monty Python, Pif, Stefano Benni e Guido Catalano, racconta le avventure comiche e surreali dei trentenni Nicolò, Sergej e Primo. Pubblicate ogni giorno a mezzogiorno sulla pagina facebook del blog, le puntate di Non è successo niente sono diventate un immancabile appuntamento quotidiano per 90.000 fedelissimi lettori, tanto da convincere Becco Giallo a raccogliere gli episodi migliori in questo libro.

Dal blog, oltre al libro, è stato tratto un omonimo spettacolo teatrale che – dopo i primi appuntamenti sold out in Veneto, terra natale dell’autore – farà tappa a Bologna (23 maggio), Torino (27 maggio), Milano (28 maggio), Roma (19 luglio). In programma ci sono anche Firenze e Napoli e speriamo che faccia un salto anche nella nostra meravigliosa Puglia.

Da star del web a scrittore. Com'è nata questa idea? 
Evidentemente qualcuno, da qualche parte, ha sbattuto la testa fortissimo.

Non ti aspettavi tutto questo successo in rete? 
No, assolutamente. D'altra parte è una pagina Facebook dove o leggi o te ne vai. Non sono un esperto, ma ho la sensazione che questo non sia il modo più efficace per sbancare sui social.

Come nasce il libro? 
Un amico mi ha segnalato a BeccoGiallo che a sua volta mi ha contattato. “Abbiamo letto quello che scrivi, perché non facciamo un libro?” Ovviamente ho capito subito che erano degli squilibrati e ho deciso di sfruttare la cosa a mio vantaggio.

Che ricordi conservi della tua infanzia? 
Beh, quasi tutti. Ho ancora il Piccolo Mago Ravensburger sulla mensola del… ah, tu intendevi i ricordi in senso più… ho capito. Vediamo, quando avevo sette anni sono rimasto incastrato con un braccio dentro un bidone per la raccolta delle pile. Hanno chiamato i pompieri. Nessuno ti piglia per il culo come un pompiere. Quell'esperienza mi ha insegnato due cose molto importanti su me stesso: che sono molto curioso, ma che sono anche molto stupido. Da lì, scrivere mi è sembrata la direzione più logica.

Sei diventato 'popolare' grazie alla tua pagina Facebook che ha ottenuto ottimi consensi. Cosa consiglieresti ai tuoi coetanei che vorrebbero intraprendere il tuo stesso percorso?
Costruitevi una voce, che sia originale e che siate in grado di gestire. Rimanete il più possibile coerenti. E in qualsiasi modo decidiate di comunicare, sforzatevi di dire la verità su di voi e su quello che raccontate. E, per carità di dio, non ascoltate i consigli di uno che a 33 anni vanta un blog su Facebook.

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