Passa per Timbuktu il Bif&st di Bernd Böhlic e Sergio Rubini


di FREDERIC PASCALI - Con ancora nella mente le musiche roboanti del biopic di Anne Sewitsky, dedicato alla grande pattinatrice Sonja Heniei, il venerdì del Bif&st non lesina spunti nella sezione “Intolerance” con la proiezione, nel programma del primo pomeriggio del Galleria, di “Timbuktu”, scritto e diretto da Abderrahmane Sissako. Una pellicola del 2014 che narra la vicenda di un villaggio di pastori del Malì costretto a cambiare abitudini e libertà a causa dell’arrivo di un gruppo di integralisti jihãdisti che impongono loro regole sociali e di comportamento. La reazione della comunità diventa un modello trascrivibile in qualsiasi altra parte del mondo. Nello stesso ambito, ma qualche decina d’anni addietro, è ambientato “Und der Zukunft Zugewandt” di Bernd Böhlic. 

Il film tedesco in concorso nella sezione “Panorama Internazionale”, dal titolo inglese, “Sealed Lips”, curiosamente uguale a quello di un noir americano del 1942, affronta le peripezie di una giovane comunista tedesca che si reca in Unione Sovietica e viene ingiustamente accusata di spionaggio e deportata in un gulag, è il 1952. Il ritorno della donna nella sua divenuta Germania Est stride con la necessità politica di tacere sulle storture del regime sovietico. Il dramma, splendidamente interpretato da Alexandra Maria Lara,nel ruolo della protagonista, si avvale dell’efficacia della fotografia di Thomas Pienert, magistrale nel ricreare la giusta cornice di luce per il passaggio storico in questione. 

La conclusione di giornata del Bari International Film Festival è affidata a Sergio Rubini e il suo “Il grande spirito”. La commedia da lui diretta, in cui recita anche il ruolo di protagonista affiancato da Rocco Papaleo e Bianca Guaccero, narra la vicenda di un malavitoso, Tonino, che dopo una rapina abbandona i suoi complici sottraendo loro l’intero malloppo. Il resto della banda non la prende bene e dopo un inseguimento sui tetti di Taranto è solo l’intervento di Corvo Nero, un eccentrico personaggio che crede di essere un Sioux,a salvarlo momentaneamente dalla cattura. Precede la proiezione la proclamazione dei vincitori delle “Opere prime e seconde” con la consegna del Premio Nuovo IMAIE e la successiva assegnazione a Paolo Del Brocco, produttore di “Dogman” e Amministratore Delegato di Rai Cinema, del Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence.

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