Aqp, Laricchia (M5S): “Cosa impedisce a Emiliano di sollevare De Sanctis dall’incarico?”


BARI - “Pur di non ammettere i suoi errori, Emiliano persevera nella conferma dell’ingegner Nicola De Sanctis come direttore generale - amministratore delegato di AQP, togliendogli però le deleghe più delicate per affidarle al Presidente Di Cagno Abbrescia, come apprendiamo oggi dalla stampa. Una scelta che si va ad aggiungere alla notizia della nomina dei due “tutori” di mesi fa, ovvero i due vicedirettori generali dell’ente, figure create apposta per commissariare di fatto la gestione di De Sanctis. La domanda è sempre la stessa: cosa impedisce a Emiliano di sollevare De Sanctis dall’incarico? Penali milionarie di cui non siamo a conoscenza? O semplicemente il suo orgoglio, che di fatto sta costando migliaia di euro ai pugliesi?”. Se lo chiede la consigliera del M5S Antonella Laricchia, prima firmataria della proposta di legge del M5S per l’istituzione di una commissione speciale su Acquedotto Pugliese S.p.a

Nel gennaio 2016 la governance di AQP era costituita da un Amministratore Unico e da un Direttore Generale scelto con una selezione. L’amministratore unico, l’ex Rettore del Politecnico Nicola Costantino, si dimise  prima della scadenza del mandato e al suo posto Emiliano nominò un consiglio di amministrazione composto da tre membri, che pochi mesi poi  portato a cinque componenti.

“In questi anni - incalza Laricchia - la composizione del consiglio di amministrazione è stata cambiata per ben tre volte da Emiliano, che  pur di salvare De Sanctis sta andando avanti a  tentativi senza sapere con chiarezza cosa fare e senza un progetto. Non esiste in Italia una società pubblica non quotata che abbia un consiglio di cinque componenti a cui si aggiungono i due vicedirettori generali nominati lo scorso anno di fatto per commissariare il manager. Su AqP non si può più navigare a vista, ma serve chiarezza. Per questo chiederemo in maniera puntuale a tutti gli Organi di controllo l’esito dettagliato della loro attività e chiederemo al Collegio sindacale una relazione delle iniziative assunte e delle eventuali contestazioni fatte. Il più grande Acquedotto del Sud Italia non può continuare ad essere distrutto dalle scelte scellerate di Emiliano”.
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