Rifiuti, Borraccino: "In questo ultimo scorcio di legislatura lavoreremo per la realizzazione di impianti pubblici"


BARI - La recente pubblicazione, sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, dell’ottimo bando a firma del Dirigente della Sezione “Ciclo Rifiuti e Bonifiche”, rivolto alle Amministrazioni locali e finalizzato a selezionare e finanziare interventi di realizzazione di nuovi Centri Comunali per la raccolta differenziata dei rifiuti o di ampliamento e adeguamento di quelli già esistenti, mi fornisce l’occasione per sviluppare una riflessione pacata sulla necessità di accelerare con decisione sulla strada della realizzazione di impianti pubblici per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. Tutto ciò è fondamentale per poter chiudere efficacemente il ciclo e dare risposte concrete ed effettive al sistema degli Enti locali su cui grava maggiormente l’onere della gestione di questo delicato servizio.

In questi anni, infatti, sono stati compiuti passi in avanti giganteschi nella raccolta differenziata che, oggi, raggiunge in molte aree della Puglia percentuali inimmaginabili solo pochi anni fa. E se questo è stato possibile è certamente grazie, da un lato, al preziosissimo e difficile lavoro svolto dai Comuni che stanno adottando con sempre più convinzione, pur tra mille difficoltà e proteste, forme di raccolta differenziata “spinta” (come il cosiddetto sistema “porta a porta”), ma, dall’altro, è certamente anche grazie all’impegno della Regione che ha ridisegnato la governance del sistema di gestione dei rifiuti in Puglia, sostenendo e accompagnando gli Enti locali verso modelli più virtuosi di raccolta.

Ora, però, per completare l’opera occorre un ultimo e decisivo sforzo sul quale ci impegneremo per i prossimi mesi per realizzare impianti pubblici di trattamento e smaltimento. Infatti, nonostante l’egregio lavoro svolto, su questi temi, dal Governo regionale e dall’attuale assessore all’Ambiente, Gianni Stea che sta affrontando la questione con grande passione, la gestione dei rifiuti, in Puglia, continua ad essere essenzialmente “una questione privata”, ovvero a gestione esclusivamente degli imprenditori privati. 

Nulla quaestio, per carità, ma sia consentito anche l’ingresso del gestore pubblico, rimediando ad un errore, compiuto, certamente in totale buona fede, dai  Governi regionali delle legislature passate.

Dobbiamo pertanto favorire la nascita dell’impiantistica pubblica, senza tentennamenti, preferendola a quella dei privati, o a quelli misto pubblico/privato o  peggio ancora a quella dei project financing.

Perché? Perché i rifiuti, come è noto, sono il grande business del nostro secolo e producono ingenti profitti che, oggi, sono in gran parte ad appannaggio esclusivo di pochi soggetti privati che, tra l’altro, in molti casi applicano tariffe eccessivamente esose tanto da risultare insostenibili per tanti Comuni, oltretutto purtroppo talvolta, minando la salubrità dei luoghi  e compromettendo la salute  di intere popolazioni, sfociando addirittura in alcuni casi in pratiche illegali che solo grazie all’operato meritorio di Magistratura, Forze di polizia e dall’azione di resistenza di comitati di cittadini e di onesti amministratori pubblici si sono riusciti a bloccare, vedi caso discarica di Grottaglie.

Ci siamo impegnati, sin dagli albori di questa esperienza di Governo regionale guidato dal Presidente Michele Emiliano, a invertire questa tendenza e a puntare con forza e decisione su impianti a gestione pubblica, anche con il coinvolgimento dell’Agenzia regionale all’uopo costituita (AGER), e ora, a pochi mesi dalla fine della legislatura, ci adopereremo con grande determinazione per rispettare quell'impegno anche mediante la costituzione di una apposita società in House regionale che possa gestire direttamente, attraverso il coinvolgimento dell’ANCI e quindi dei Comuni, gli impianti pubblici.

Questo passaggio diventa centrale, senza il quale non si potrebbe procedere con la gestione pubblica di impianti pubblici e lasciando tutto in mano ai gestori privati. Vi sono resistenze in questo progetto di impiantistica pubblica portato avanti dal presidente Emiliano e dalla Giunta regionale. Perché? Cui prodest?  Tra l’altro occorre anche  smentire una volta per tutte un vecchio pregiudizio per cui la gestione pubblica degli impianti o, in generale, dei servizi come lo smaltimento dei rifiuti, sia meno efficace e meno efficiente di quella privata. In realtà le cronache, anche giudiziarie, sono piene dei resoconti di veri e propri fallimenti nella gestione privata di impianti di trattamento o smaltimento dei rifiuti, con aziende che dopo aver accumulato enormi profitti, hanno abbandonato i siti lasciando in eredità ai cittadini vere e proprie bombe ambientali da disinnescare con i soldi pubblici.

Ecco, su questo noi tutti saremo impegnati, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, a “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, lavorando alacremente per raggiungere un obiettivo tanto difficile quanto ambizioso come la chiusura del ciclo dei rifiuti, investendo con convinzione nella realizzazione di impianti pubblici di trattamento e smaltimento, privilegiando la creazione di impianti pubblici per la gestione del riciclo di carta, vetro, plastica ed impianti di compostaggio,  rispetto a quelli privati o a gestione mista, pubblico/ privato, con project financing. 

Senza fare una guerra al privato già presente con impianti funzionanti in piena regola sul territorio ma favorendo, d’ora in poi, la gestione di nuovi impianti pubblici con una apposita società in house pubblica gestita da AGER, senza fini di lucro, e rispettando il fattore di pressione che stabilisce l’equa distribuzione territoriale dell’impiantistica.  

Ribadiamo dunque la volontà di una scelta politica che sia pubblica. Lo dobbiamo alla comunità dei pugliesi con cui abbiamo assunto un impegno che intendiamo rispettare fino in fondo. Così in una nota Mino Borraccino, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia.
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