Aqp, M5S: “Destra e Sinistra insieme per proteggere il terreno d’inciucio Emiliano-Di Cagno Abbrescia"


BARI - “Quando si tratta di Acquedotto Pugliese, Destra e Sinistra vanno sempre a braccetto, come dimostra anche la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia a presidente dell’ente. Non ci sorprende quindi la bocciatura in Commissione della nostra proposta di legge per l’istituzione di una commissione di studio e inchiesta sugli investimenti in AqP,  giustificata con la scusa che bastino le audizioni in Commissione consiliare. Ci chiediamo perché la Commissione d’inchiesta desse così fastidio alla vecchia politica. Forse perché fa comodo che Acquedotto resti terreno d’inciuci?”. Lo dichiarano le consigliere del M5S Antonella Laricchia e Grazia Di Bari a margine della seduta della VII Commissione in cui è stata bocciata la proposta di legge per l’istituzione della Commissione di studio e di inchiesta sugli investimenti in Acquedotto Pugliese.

“Le audizioni oggi dei vertici di AqP  - continuano le pentastellate -  per cui va sempre tutto bene di sicuro non ci soddisfano. Abbiamo dimostrato, dati alla mano, come non solo la percentuale di realizzo degli investimenti ma proprio il dato sulle attività messe a bando e quelle aggiudicate per i lavori, siano notevolmente inferiori in questi anni di Governo Regionale a guida Emiliano rispetto a quelli precedenti. D’altronde non poteva non essere così poiché dal 2016, il Consiglio di Amministrazione è cambiato per quattro volte. La Commissione d’inchiesta avrebbe potuto ascoltare tutte le componenti di controllo e Governance di AqP ed esaminare la documentazione sugli investimenti per il periodo 2016-2019, segnalati in maniera preoccupante dal monitoraggio dell’Aip, e le prospettive del piano settennale 2018-2024. Un lavoro che si sarebbe potuto fare celermente se solo ci fosse stata la volontà politica d’istituire questo tavolo. Invece sin dall’inizio c’è stata la volontà dapprima di annacquare la proposta chiedendo di accontentarci delle audizioni e poi di affossarla definitivamente con la bocciatura di oggi.  La nostra battaglia per una gestione trasparente dei fondi in Acquedotto di certo non si ferma: da anni chiediamo risposte precise a Emiliano e ai numerosi Cda che si sono succeduti alla guida dell’ente. Continueremo a farlo perché i cittadini hanno il diritto di sapere la verità”.
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