Choc in comunità a Bari: botte e soprusi a minori

BARI - Botte, soprusi, docce fredde, alimenti e medicinali scaduti, e sedativi per tranquillizzarli: è il trattamento choc che avrebbero subito, dal 2016 al 2019, alcuni minorenni ospiti di una comunità educativa nella provincia di Bari, cui vengono affidati ragazzini provenienti da contesti difficili. Sui presunti maltrattamenti, documentati dalla Guardia di finanza anche sulla base di testimonianze di quattro minori individuati come parti offese, indaga la Procura di Bari.

Il sostituto procuratore Marcello Quercia contesta il reato di maltrattamenti ad una 50enne, che era direttrice e rappresentante legale della cooperativa e al 29enne educatore nella struttura. All'uomo verrebbe contestato anche un episodio specifico di presunte violenze nei confronti di un ragazzino che sarebbe stato schiaffeggiato e strattonato, e al quale sarebbe stato versato in testa il cibo che aveva rifiutato.

TATEO (LEGA): "GRAVITA' INTOLLERABILE, INTERVENIRE SU CASE FAMIGLIA" - "Le violenze avvenute nella comunità per minorenni in Provincia di Bari sono di una gravità intollerabile. Ragazzi non solo curati e nutriti con prodotti scaduti, ma addirittura picchiati e sedati. Una vergogna aggravata dal fatto che le vittime di questi abusi, oltre che minori, arrivano pure da situazioni traumatiche e contesti problematici." Queste le dichiarazioni di Anna Rita Tateo, deputata pugliese della Lega e membro della Commissione giustizia.

"In Parlamento - ha aggiunto - il nostro gruppo ha chiesto da tempo l'istituzione di una Commissione di inchiesta sulle case famiglia, che alla Camera tarda a nascere nonostante in Senato sia già stata approvata, per svelare i lati oscuri di questo mondo. Stiamo inoltre lavorando ad una nuova legge sugli affidi da presentare in Commissione Giustizia, per fare in modo che nessun bambino o ragazzo possa ancora rischiare di vivere situazioni simili e per punire chi lucra su questi orribili sistemi".

1 Commenti

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