Bari ricorda Di Vittorio con un convegno

di NICOLA ZUCCARO - Il 3 novembre 1957 muore a Lecco, al termine di un incontro con alcuni delegati sindacali, Giuseppe Di Vittorio. Dopo essere stato precedentemente colpito da 2 infarti in anni altrettanto importanti per la storia dell'Italia contemporanea (nel 1948, dopo l'attentato a Palmiro Togliatti e nel 1956, a seguito dell'invasione sovietica dell'Ungheria e dalla quale Di Vittorio prese le distanze dalla posizione interventista dell'Urss assunta dal Partito Comunista italiano), il terzo si rivelò fatale e provocò un vuoto profondo nel sindacalismo italiano e mondiale. Di quest'ultimo Di Vittorio fu il più alto rappresentante per essere stato eletto nel 1953 quale Presidente della rispettiva Federazione Sindacale.

Alla luce delle sue origini pugliesi (nacque da braccianti a Ceriginola, l'11 agosto 1892), la Puglia ed in particolare la città di Bari pianse uno dei suoi figli più rappresentativi. Nel capoluogo pugliese, Di Vittorio, quale dirigente della Camera del Lavoro di Bari, organizzò nell'agosto 1922, con il supporto degli Arditi del Popolo, la difesa della rispettiva sede ubicata nella Città vecchia dagli assalti degli squadristi del Fascio, comandati da Giuseppe Caradonna.

Una lapide, a tutt'oggi collocata sulla facciata di un edificio in Piazza Chiurlia, ne ricorda l'eroico avvenimento. Bari lo commemora ancora e con un convegno che si terrà lunedì 4 novembre 2019 a partire dalle ore 16.30 presso la sede del Consiglio Regionale, alla presenza dell'attuale Segretario della Cgil, Maurizio Landini.
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