Tumore al seno: nel nome di Veronesi assegnato un Riconoscimento a due medici pugliesi

MILANO – L’attenzione del medico per un’efficace relazione con il paziente non è semplicemente una buona pratica dettata dalla deontologia professionale: un numero crescente di evidenze dimostra che quando il medico sa ascoltare, farsi capire e comprendere i bisogni, il paziente aderisce di più alle terapie, la sua qualità di vita migliora e spesso anche la sopravvivenza aumenta. Accoglienza, chiarezza, positività sono i pilastri di ogni buona relazione di cura: questo il pensiero del Professor Umberto Veronesi che Europa Donna Italia intende promuovere e diffondere tra i medici, in particolare quelli delle nuove generazioni.

Qualità e attitudini valorizzate con il “Riconoscimento U. V. al Laudato Medico”, istituito nel 2017 da Europa Donna Italia: un modo semplice e diretto attraverso il quale le pazienti con tumore al seno possono segnalare i medici che nei Centri di senologia multidisciplinari hanno saputo più di altri trasmettere empatia, umanità e vicinanza. Anche per questa edizione Fondazione MSD supporta in modo incondizionato il progetto sposandone la filosofia di attenzione alla persona nel percorso di cura.

Quest’anno sono state ben 4.968 le segnalazioni delle pazienti, con un incremento del 43% rispetto alla prima edizione, a conferma di quanto l’iniziativa riscuota apprezzamento. E ieri sono stati proclamati i quattro specialisti che, nelle diverse categorie – oncologo, chirurgo, radioterapista e radiologo – hanno ricevuto il maggior numero di segnalazioni per l’empatia e l’umanità dimostrate, tra cui due medici pugliesi: l’oncologa Palma Fedele, Dirigente Medico UOC di Oncologia Medica, Ospedale Antonio Perrino di Brindisi e la radiologa Emanuela Garasto, dell’Unità Operativa Complessa di Radiodiagnostica Senologia del San Paolo di Bari.

«La risposta è stata anche quest’anno superiore alle aspettative e questa conferma da parte delle pazienti ci incoraggia nella scelta di perpetuare, attraverso questa iniziativa, una parte essenziale dell’insegnamento di Umberto Veronesi – dichiara Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia – questo progetto, che tre anni fa abbiamo avviato un po’ come una scommessa, risponde a un’effettiva e duplice necessità: delle pazienti, che desiderano evidenziare la buona pratica nei loro medici; e della classe medica, che ha bisogno di essere sensibilizzata sull’importanza di curare anche la componente umana attraverso il dialogo e l’ascolto per lenire l’ansia, la sofferenza, il malessere interiore».
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