Tumore del polmone: nel 2019 colpiti 2160 cittadini in Puglia

BARI – Informazione e sostegno concreto ai pazienti con tumore del polmone. Opuscoli informativi, consigli sulla dieta da seguire prima e dopo il trattamento e un programma di supporto per i malati totalmente gratuito. L’Istituto Tumori di Bari “Giovanni Paolo II”, sotto la direzione generale del dott. Vito Antonio Delvino, ha aderito alla campagna nazionale Semplicemente IO, promossa da AstraZeneca, con il patrocinio dell’associazione WALCE (Women Against Lung Cancer in Europe). Ed è fra i primi centri in Italia ad aver avviato il programma IMPACT per i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio III non operabile, che include visite settimanali al domicilio con un fisioterapista respiratorio, supporto telefonico da parte di personale infermieristico specializzato e un servizio speciale di trasporto dal centro di oncologia a quello di radioterapia. IMPACT rappresenta la prima esperienza in Italia di questo tipo ed è parte della campagna Semplicemente IO.

“Si stima che nel 2019, in Puglia, saranno 2.160 i cittadini colpiti da tumore del polmone (1.650 uomini e 510 donne) – spiega il dott. Domenico Galetta, dirigente responsabile Oncologia Medica per la Patologia Toracica e vicepresidente di WALCE -. L’85% delle diagnosi riguarda la forma non a piccole cellule, la più frequente. Un terzo dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule riceve una diagnosi di malattia in stadio III: oltre 600 casi nella Regione nel 2019. Oggi, grazie all’immuno-oncologia, il tumore del polmone fa meno paura e questa arma innovativa, in alcuni particolari stadi della malattia come lo stadio III, può aumentare la percentuale di pazienti liberi da malattia e, quindi, guaribili”. “I trattamenti immuno-oncologici, come durvalumab – afferma il dott. Galetta -, sono utilizzati dopo il trattamento standard con la chemio-radioterapia, riducendo le recidive e aumentando il numero di pazienti in cui la malattia non ricompare o non avanza. Durvalumab infatti è la prima immunoterapia a dimostrare un beneficio significativo di sopravvivenza globale in questo stadio, con il 57% dei pazienti vivo a 3 anni”.

Il progetto Semplicemente IO è stato avviato lo scorso gennaio per affiancare e sostenere medici e pazienti lungo il percorso di diagnosi, gestione e trattamento del tumore del polmone in stadio III non resecabile. “Uno degli obiettivi di WALCE – continua il dott. Galetta - è informare, educare e supportare le persone colpite da questa patologia, fornendo strumenti anche per migliorare la comunicazione medico-paziente. Il progetto, in questi mesi, ha visto la realizzazione e la distribuzione di una collana editoriale, ‘Semplificando’, proprio per spiegare ai pazienti l’immuno-oncologia e lo stadio III della malattia”. “Semplificando” è disponibile attraverso diversi canali: card cartacee disponibili presso i centri medici (3 cartoline trattano temi come la stadiazione, la combinazione di chemioterapia e immuno-oncologia e la sorveglianza immunitaria), il sito www.semplicementeio.it, il sito e la pagina Facebook “La vita con il cancro al polmone” e la pagina Facebook di WALCE. Indirizzata ai clinici è la app (Staging NSCLC) dedicata alla stadiazione e alle linee guida.

Semplicemente IO include anche attività specifiche sull’alimentazione. Sono state realizzate le “Pillole di Salute” (opuscolo e condivisione dei contenuti sui canali social), in collaborazione con il food mentor Marco Bianchi, con consigli sulla dieta da seguire prima, durante e dopo il trattamento. Inoltre, è stata siglata una partnership con un’azienda per la consegna di cibo a domicilio, con l’emissione di voucher che il clinico può proporre al paziente (emessi 1000 buoni, con scadenza a dicembre 2019).

“Nei pazienti con tumore al polmone di stadio III non operabili, il trattamento suggerito dalle linee guida nazionali e internazionali è rappresentato dalla chemio-radioterapia, che può portare ad uno stato di malnutrizione dovuto ad alcuni effetti collaterali comuni, come nausea e debolezza – conclude il dott. Galetta -. La perdita di peso, prima dell’inizio della terapia, è un fattore prognostico negativo, in particolare per chi perde più del 5% del peso corporeo. È quindi essenziale iniziare al meglio il percorso di cura, anche da un punto di vista alimentare, riducendo così l’incidenza di complicanze e potenziali ricoveri ospedalieri. Il tumore al polmone ha una forte base legata all’infiammazione cronica. E determinate sostanze e nutrienti contenuti in alcuni cibi possono offrire un contributo significativo alla regolazione dei meccanismi pro-infiammatori. Semplicemente IO, che spazia dai consigli sulla dieta alle informazioni sullo stadiazione della malattia, vuole fornire un aiuto concreto ai pazienti e ai clinici che ogni giorno combattono contro questa malattia”.
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