Il Natale dei pugliesi a New York

di BENNY MANOCCHIA - "Puglia o Puglie, una regione al plurale... Fa lo stesso, suona sempre great..." dice John Mustaro, presidente della Federzione pugliesi a New York e Altamurano doc. Sono circa 62 mila sparsi nell'isola, dalla Centosessantesima street alla punta sud che tocca l'Atlantico. Possiedono ristoranti di grido, presentando agli americani il "cibo degli dei" pugliese, e vini che Bacco adora.

In questi giorni stanno preparando le attivita' per il Natale e Capodanno. Dal 1989, da quando nacque la Federazione pugliesi di New York, le feste di fine anno sono sempre state le piu' attese, non soltanto dai cittadini di Bari o di Taranto, o di Foggia e Lecce, ma anche dal resto degli italiani che vivono in questa città.

"San Nicola, aiutaci tu!", dicono i pugliesi che organizzano le feste. E giu' al lavoro, con concerti, bande, marce, discorsi di deputati e senatori giunti qui per abbracciare i compaesani e recitare ad alta voce i nomi dei 257 comuni pugliesi. Sono momenti che commuovono gli anziani. Lacrime agli occhi perche' ricordi dei loro paesi sono sempre vivi nella memoria. Ma anche gli americani prendono parte alle festivita'. Amano la nostra regione.

Dagli ultimi dati ufficiali apprendiamo che 586 statunitensi hanno deciso di trascorrere il resto delle loro vite in Puglia, considerata"una terra benedetta da Dio". Per i pugliesi che vivono in questa pazza metropoli non e' come stare a Francavilla Fontana, o Acquaviva delle Fonti o Andrano. Casa e' sempre casa, dopotutto...
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