Maxoil: la band ci presenta il nuovo singolo 'Pensiero Liquido'

di REDAZIONE - La band piemontese MaxOil in radio e nei digital store con il singolo “Pensiero liquido”, primo estratto dall’album “Prigioni Sonore”, prodotto da Gianluca Nardelotto & MaxOil presso PLAY snc (Bricherasio - TO). Il brano parla di come il protagonista proietti le proprie speranze di salvazione in un incontro, fortuito con la persona che poi diventerà il proprio partner. Nello sviluppo del brano si fronteggiano la schiettezza del protagonista, l’irruenza delle sue parole, la propensione all’esporsi in prima persona alla ricerca dell’amore, della passione…in contrapposizione alla iniziale timidezza del co-protagonista, alle sue esitazioni, dubbi e paure.


Mixato da Mauro Tavella & MaxOil, mastering di Alberto Macerata. Maxoil sono: Fabio Balmas (voce), Gianluca Nardelotto (chitarra), Gian Mario Gillio (piano e tastiere), Enrico Battaglino (batteria), Alberto Macerata (basso).

Ciao ragazzi. Come nasce Pensiero Liquido? 
Pensiero liquido nasce da un incontro fortuito in grado di riattivare improvvisamente ed inaspettatamente l’energia mentale e fisica che alle volte pensiamo di aver esaurito. Nel caso delle protagoniste del video, il classico colpo di fulmine dall’opportunità ad una delle due, di comprendere finalmente la propria sessualità e di manifestarla apertamente senza più tabù. Il pensiero liquido risiede nelle menti e nell’intimità di ciascun individuo, indipendentemente dalla razza, dal genere e ovviamente dalle propensioni sessuali.

La band nasce nei primi anni '90 e siete ancora qui. Qual è stato il motore che vi ha spinto a continuare?
La band è stata attiva fino al 2000, anni che hanno visto nascere brani a cui siamo molto legati, poi uno stop forzato per impegni di lavoro che hanno allontanato un paio di musicisti e la decisione di non continuare con altri, ma di congelare il progetto in attesa di tempi migliori. L’attesa si è prolungata per 16 anni! tanto è stato il tempo necessario per ritrovarsi di nuovo tutti a vivere nell’area torinese, ma ancor più grande è stata la voglia e il desiderio di scongelare il progetto, una sorta di impegno che volevamo a tutti i costi mantenere, per noi stessi, per quei brani che finalmente meritavano una casa, e ci riferiamo al disco “Prigioni Sonore” che grazie a Marco Mori e a Materiali Musicali siamo finalmente riusciti a realizzare, e per quegli amici che in tutti questi anni ci hanno spinti a non mollare.

Con quale musica siete cresciuti? 
Ai tempi del liceo si ascoltavano i Pink Floyd, Peter Gabriel, Springsteen ma anche i Pooh! Poi siamo stati investiti dal Prog ed in particolare dalla musica dei Marillion, che sono stati il nostro riferimento fino all’ingresso nella band di Fabio Balmas alla voce, grazie al quale abbiamo svoltato dai testi in inglese a quelli in italiano. Era il periodo dei primissimi Subsonica, dei Bluvertigo e dei già noti nonché nostri concittadini Africa Unite.

Cosa pensate dei talent? 
Ottima vetrina per scovare nuove voci e talenti da dare in pasto agli addetti ai lavori e al grande pubblico. Ci piacerebbe che i partecipanti fossero selezionati sempre più sulla base della capacità di scrivere e suonare la propria musica, piuttosto che sulla capacità nell’interpretazione di cover, perché la musica va cantata e suonata, ma anche composta.

Prossimi progetti? 
Riuscire a resistere in questo ambiente complicato per chi scrive e propone la propria musica, e realizzare un secondo Album con gli ultimissimi brani che abbiamo composto, disponendo così di un set di brani alla base di un live strutturato e maturo da portare ovunque ci sia interesse e coraggio di puntare su una band come la nostra.
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