Putignano, i familiari di Marseglia chiedono verità e giustizia per il tragico incidente sulla Ss172

BARI - Quando hanno visto ciò che restava dell’auto dove ha perso la vita, a soli 39 anni, il loro caro, con l’abitacolo completamente schiacciato e praticamente disintegrato, hanno provato un altro, profondo shock, dopo quello, immenso, per la tragedia: per la disperazione di aver perso il figlio, la mamma è stata colpita da un’ischemia ed è a sua volta finita in coma all’ospedale. E hanno maturato il desiderio e la ferma volontà di fare piena luce su quel maledetto incidente.

I familiari di Emanuele Marseglia chiedono verità e giustizia per il drammatico schianto occorso martedì 10 dicembre 2019 sulla Strada Statale 172 dei Trulli tra Putignano e Alberobello, nell’area metropolitana di Bari: lo schianto è avvenuto in tarda serata, attorno alle 23, nella periferia di Putignano, nelle vicinanze di contrada San Biagio. Per questo, attraverso l’Area Manager e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, stradale in primis, nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Studio3A peraltro assiste anche i familiari dell’altra vittima del tragico incidente, pure lei di Putignano, Maria Giuseppina Terruli, 55 anni, la passeggera della Volkswagen Golf condotta da Marseglia all’interno della quale non si è salvato nessuno, neppure il cane di razza della donna, un pinscher di nome Ivan, che era a bordo. Sono morti tutti sul colpo, i sanitari del Suem non hanno potuto fare altro che constatare il decesso, e per estrarli dalle lamiere contorte sono dovuti intervenire i vigili del fuoco del distaccamento di Putignano.

Ed è appunto questa totale distruzione che ha colpito e impressionato i familiari di Emanuele Marseglia che, dramma nel dramma, lascia la moglie incinta al quinto mese di un bimbo che non conoscerà mai il padre e un altro bambino piccolo di un anno. Perché è vero che il trentanovenne, dalle prime ricostruzioni, sarebbe uscito da una laterale per entrare nella Statale, ma è altrettanto vero, stando almeno alla violenza dell’impatto e alle sue conseguenze devastanti, che molto difficilmente il conducente del crossover Audi che sopraggiungeva sulla SS172 verso Putignano e che ha travolto la Golf, procedeva rispettando il limite di velocità vigente in quel tratto di strada, che è di 70 km/h. Con ogni probabilità Emanuele, immettendosi in strada, non lo ha neppure visto.

I familiari si aspettano dunque risposte dalle indagini condotte dai carabinieri di Putignano, che hanno effettuato i rilievi, e soprattutto dalla Procura di Bari, che da prassi ha aperto un procedimento penale per omicidio stradale iscrivendo automaticamente nel registro degli indagati il 44enne di Alberobello che era alla guida di quell’Audi e che invece se l’è cavata con delle contusioni.
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