Bari, i dati relativi ai servizi di prossimità del Welfare di dicembre 2019

BARI - L’assessora Francesca Bottalico rende noti i dati relativi alle prestazioni sociali erogate in favore delle persone più fragili della città nel mese di dicembre 2019 nell’ambito del piano di contrasto all’emergenza freddo predisposto dalla rete cittadina del Welfare.

Per quanto riguarda il centro diurno comunale Area 51, sono complessivamente 388 (316 uomini e 72 donne) le persone che si sono rivolte alla struttura per diverse tipologie di servizi. 11.175 è il numero totale delle prestazioni erogate dal 1 al 31 dicembre, tra cui 4.620 pasti, 2.637 docce e servizi igienici, 728 depositi bagagli e indumenti, 2.185 interventi di ascolto, segretariato sociale e orientamento.

Nello stesso periodo il PIS - Pronto intervento sociale, attivo h 24, ha ricevuto 254 segnalazioni, effettuando 16 interventi in loco e 56 inserimenti nelle strutture territoriali del Welfare. Le problematiche rilevate sono prevalentemente di carattere sanitario e psichiatrico e riguardano persone anziane e senza dimora, mentre 7 casi sono riconducibili a episodi di maltrattamento.

Inoltre, su segnalazione dello sportello sociale della ripartizione Servizi alla persona, l’Unità per le povertà estreme ha preso in carico 19 casi ad alta complessità.

Nel mese di dicembre il servizio dell’Unità di strada programmato sulle aree urbane segnate da maggiori criticità ha intercettato 500 casi, di cui 370 uomini, 123 donne e 7 transgender, fra italiani e stranieri, orientandoli nell’accesso ai servizi del welfare e segnalando le situazioni più gravi alla ripartizione Servizi alla persona.

“Grazie all’intenso lavoro di programmazione e coordinamento svolto dalla rete del Welfare cittadina per rendere i diversi interventi strutturati e integrati - commenta Francesca Bottalico -, siamo nelle condizioni di prendere in carico tutte le situazioni di emergenza che richiedono l’attivazione di servizi a bassa soglia anche nei periodi dell’anno oggettivamente più critici, come i mesi più freddi associati alle festività natalizie, che segnano un picco di malessere per le persone sole e prive di riferimenti.

I dati raccolti in questo primo mese di attuazione del piano emergenza freddo e anti solitudine ci confermano ancora una volta che le povertà attraversano diverse dimensioni e  che mostrano un livello alto di abbandono e isolamento spesso dovuto a reti familiari frammentate e a problemi di dipendenza e disagio psichico.

Accanto alle persone che vivono in strada e in povertà, esiste una realtà spesso invisibile fatta di uomini e donne anziani che ci contattano attraverso canali diversi per richiedere aiuto o anche, semplicemente, di essere ascoltati. È il caso delle 85 persone anziane che nel solo mese di dicembre hanno usufruito del supporto psicologico offerto dal centro anziani o delle altre 65 segnalate dai servizi sociali che sono state costantemente monitorate dai nostri operatori.

Per questo continueremo ad investire sempre più sulla prevenzione e sulla costruzione di reti di solidarietà, anche in forma domiciliare, e non smetteremo di cercare di intercettare le persone più fragili su tutto il territorio comunale anche grazie all’impegno delle diverse equipe che lavorano notte e giorno sulle strade cittadine.

Infine, tutte le segnalazioni arrivate alla ripartizione sono state accolte e, nonostante il calo delle temperature e gli arrivi di persone senza dimora dall’area metropolitana, solo 17 dei 64 posti letto aggiuntivi previsti nelle struttura di accoglienza sono stati richiesti e occupati, a riprova dell’efficacia del piano predisposto”.
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