Libri, in memoria di Vito Antonio Melchiorre

di PIERO LADISA – Sono oramai trascorsi poco più di 9 anni da quel 15 ottobre 2010, giorno in cui terminava la propria esistenza terrena Vito Antonio Melchiorre. Amante della storia locale barese, Melchiorre, che per oltre 40 anni ha ricoperto la carica di funzionario del Comune di Bari, ci ha lasciato in eredità un elevato numero di scritti riguardanti il capoluogo pugliese. 

Diversi di questi libri sono stati pubblicati dalla casa editrice Levante. Tra i quali figura la sua ultima fatica letteraria: ‘Storie baresi’, uscito poco prima della sua morte. Esso infatti è un autentico compendio, composto da quasi 1.100 pagine e da importanti testimonianze fotografiche, dove vengono riproposti gli interventi storici di Melchiorre pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno. L’autore infatti fornisce un autentico spaccato di Bari analizzando nel dettaglio innumerevoli vicissitudini tra epoca medievale, moderna e contemporanea. 

In “Note storiche su Bari” (2001) Melchiorre analizza invece in maniera analitica e autentica l’origine, lo sviluppo e le vicende della città con le varie dominazioni che si sono succedute nel corso delle varie ere. Tra i vari argomenti trattati figurano anche i luoghi pubblici, politici e sociali che hanno svolto un ruolo centrale nella storia di Bari. Non manca neanche il racconto sui vari quartieri, in cui vengono affrontati in modo chiaro ed esaustivo i motivi che hanno portato alla loro fondazione. 

Nel 1992 la Levante decide di lanciare una nuova collana dal titolo ‘La Puglia nei documenti’ (di cui fa parte anche ‘Storie baresi’). Il primo volume è ‘Il Sacro Monte di Pietà e Ospedale Civile di Bari’, scritto proprio da Melchiorre. Dal meticoloso lavoro di riordino degli archivi, voluto dall’Amministrazione dell’Unità Sanitaria Locale 9, è stato possibile risalire alla storia del Sacro Monte di Pietà (il suddetto era un istituzione umanitaria che prestava servizio di assistenzialismo agli infermi poveri) eretto nella prima metà del XVI secolo e sito nel Borgo antico che poi nei secoli successivi si è trasformato in Ospedale Consorziale che poi cederà il passo all'attuale Policlinico. Melchiorre, supportato dalle fonti presenti nel testo, dove figura l'inventario, ripercorre così la storia della prima struttura pubblica ospedaliera presente nella città di Bari che ha continuato a svolgere la propria missione fino ai primi decenni del secolo scorso. 
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