L’elicottero? È nato dall’idea del barese Gaetano Granieri

di VITTORIO POLITO - I primi disegni dell’elicottero risalgono alla fine del ‘400 ad opera di Leonardo da Vinci. I progetti si moltiplicarono numerosi fino ad arrivare ai moderni velivoli.

È arduo stabilire con esattezza chi possa essere considerato il reale inventore dell’elicottero, anche se il merito è riconosciuto nel 1877 all’ingegnere italiano Enrico Forlanini, ma per attendere un elicottero munito di pilota, occorre attendere il 1907. In quell’anno Paul Cornu realizza un marchingegno munito di pedali ed eliche rotanti che riesce a sollevarsi da terra di trenta centimetri.

Molti non sanno che anche un barese ha il merito dell’invenzione dell’elicottero. Mi riferisco a Gaetano Granieri (1862-1930), inventore, scultore e poeta dialettale. Infatti, anche se la paternità è attribuita a Enrico Forlanini, che nel 1877, come detto, costruì solo un modellino di elicottero a due eliche, una delle quali azionata da un motore a vapore, il brevetto fu realmente conseguito dal Granieri.

Granieri, emigrato in Francia a soli 34 anni, brevettò a Marsiglia “un apparecchio aereo dirigibile, applicabile all’industria, avente lo scopo di rimpiazzare gli aerostati”. Il brevetto (n. 254194), conseguito nel 1896 a Marsiglia, suscitò subito la curiosità e l’interesse da parte della “Union des Inventeurs”, della “Societé des Inventeurs Modernes di Parigi” e del “Bureau des Brevets”, che offrirono a Granieri la collaborazione per la diffusione e commercializzazione dell’apparecchio. Ma, Granieri, ingenuo ed inesperto, non dette alcun peso alle allettanti proposte, soprattutto perché avrebbe voluto cedere il brevetto all’Italia. Ma la sua patria ingrata non ascoltò e non apprezzò il nobile gesto.

Nel frattempo egli si dedicò alla scultura, eseguendo molti lavori a stucco, in legno e cartapesta. Collaborò alla realizzazione di opere nei nostri teatri Petruzzelli e Piccinni, e si dedicò con successo anche alla poesia dialettale barese, scrivendo tra l’altro “La fine du munne e u gedizzie universale” (1912), “Versi dialettali baresi” (1924) e molte poesie dialettali.

Morì nel 1930, quando di elicotteri si cominciava appena a parlare, come ricorda Vito Antonio Melchiorre, nel suo libro “Storie di Bari” (Adda Editore), quando il brevetto passò nelle sprovvedute mani del figlio Amleto, che lo incollò sopra una tavoletta di legno, per esibirlo insieme alla relativa documentazione, orgoglioso della gloria paterna, che rimase solo tale.

Negli ultimi anni della sua vita fu anche invitato da Enzo Tortora, conduttore della famosa trasmissione “Portobello”, a presentare al pubblico televisivo l’originale invenzione, ma per motivi di salute dovette rinunciare.

Con la sua morte scomparvero anche i preziosi documenti necessari che documentavano che l’elicottero è stato inventato nel 1896 da Gaetano Granieri, barese doc.
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