Gli scienziati, che mascalzoni!


FRANCESCO GRECO - Gli scienziati, che mascalzoni! E’ dai tempi dell’homo erectus che opprimono la donna col loro sudicio maschilismo. E con le fake-news (sul peso del cervello, per esempio). Così ci ritroviamo a vivere in una civiltà spiazzata, falsa nei suoi archetipi fondanti, che ha dovuto fare a meno per millenni del contributo creativo delle donne viste dal maschio con una visuale distorta e interessata, discriminate e costrette in ceppi dinanzi al focolare domestico e a fare la calzetta e a figliare per assicurare la continuità della specie.

E’ la tesi divertente di Angela Saini in “Inferiori” (Come la scienza ha penalizzato le donne. La nuova ricerca che sta riscrivendo la storia), HarperCollins Italia, Milano 2019, pp. 314, euro 19,50, bella traduzione di Raffaella Voi. Al tempo del politicamente corretto in pensieri, parole, opere e omissioni, difeso coi denti dai suoi ossequianti pretoriani e dalle tette delle zarine del pensiero unico e del #MeToo, tutto viene riscritto: oggi chi mai disegnerebbe Tex Willer che spegne una e accende l’altra?

Nell’epoca dell’irrazionale, del feticismo dell’immagine, se un ragazzino disegna una svastica subito si teme il ripristino dei lager. Persino le “Piccole Donne” della Alcott sono state riviste e adattate al mainstream. Cosa accadrà se si scoprirà che Omero opprimeva la sua dolce metà? Faremo a pezzi l’Iliade? Leggi e ti chiedi: come hanno fatto le donne che sono emerse e si sono affermate in politica (Cleopatra), nelle arti (Artemisia Gentileschi), nelle scienze (Rita Levi-Montalcini)?

E le tre ricercatrici che hanno appena isolato il virus cinese? Continui e ti domandi: c’è stato un complotto planetario, dal paleolitico al pixel? C’è un Grande Vecchio che ha ostacolato le donne? I Savi di Dion hanno tramato per depotenziare i loro furori uterini? Che, fra l’altro, hanno provocato più guerre che quelle scatenate dagli uomini…

La Saini apre il saggio rivedendosi a 16 anni, quando si ritrova sola nel cortile della scuola a sud-est di Londra: nessun maschio (e nemmeno femmina, solo il prof. di Chimica) è venuto a vedere la sua performance: far volare un modellino di razzo che aveva realizzato (te lo insegnano alla scuola Radio Elettra in tre giorni). E invece di pensare a una società ferocemente competitiva, homo homini lupus, darwiniana, già sente odor di maschilismo, di integralismo da madrasse, di sure coraniche.

La Saini non è nata ieri (laurea a Oxford, giornalista scientifica, collaborazioni con la BBC, il Guardian, L’Economist, Science, ecc.), la mamma le ha detto tutto, sa come si fa: estrapolare episodi di discriminazioni letti come tali, attraversarli da un filo rosso e poi allinearli sulla pagina è un giochetto da ragazzine. Anche Darwin fa la figura del poveraccio. Oltre al prof. Lawrence Summers, rettore ad Harward. Si potrebbe fare non un libro ma un’enciclopedia. Da qui a individuare una mente che ha voluto tutto questo, però, lo si deve accettare per fede. L’esatto contrario del presupposto primo su cui si regge la scienza: la ragione.

 Una domanda resta sospesa alla fine, mentre Angela riscrive la storia da Neanderthal a Boris Jhonson: dove porteranno tutte queste secchiate di relativismo che la donna sta gettando in faccia all’uomo? Le donne (le star Sharon Stone e Charlize Teron sono sole) e la nostra civiltà suicida? Se l’obiettivo delle donne è cacciare tutti i Summers presuntamente politicamente scorretti dalle accademie sarebbe un traguardo miserabile. E se ci fosse dietro un “complotto” che mira proprio a questo?
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