Baresi che hanno fatto la storia di Bari: Grimoaldo Alfaranite


VITTORIO POLITO - Al Quartiere Carrassi di Bari è presente una strada intestata a Grimoaldo Alfaranite (o Alfaraniti), che governò la nostra città dal 1119 al 1132, dopo averla occupata e proclamatosi “Principe”.

Nato a Bari, ma di sangue longobardo, dopo la morte di Boemondo (1111), abusò della sua vedova Costanza (non in senso carnale), e la fece imprigionare, occupando, come detto Bari. Nel 1120 Papa Callisto II, in visita a Bari, fece liberare Costanza concedendo parte della signoria di questa a Grimoaldo, ‘eletto’ ufficialmente Principe.

Nonostante la maniera poco ortodossa della elezione, Grimoaldo è considerato un ottimo Principe. A lui si devono gli importanti accordi commerciali tra Bari e Venezia che permisero l’espansione della nostra città.

Alla uccisione dell’Arcivescovo Risi (1105), egli era una dei capi delle fazioni in lizza, pronto a insediarsi per meglio reggere il comando. La morte di Boemondo favorì non poco il suo disegno di politicante senza scrupoli, anche per aver retto per molti anni, e bene, il governo barese

Nel 1117, Bari, ribellandosi all’occupazione normanna, instaurò un governo autonomo e per merito di Grimoaldo, la nostra città assurgerà a vita libera, degna di quella di grandi Comuni.

Nel 1131 Re Ruggiero fece pagare al Principe il suo scotto facendolo incatenare, mandandolo con la sua famiglia esule in Sicilia. Di lui non si seppe più nulla, ma è certo che non riprese più il potere e non volle più interessarsi di politica.

Va in ogni caso riconosciuto a Grimoaldo la sua ragguardevole personalità, un personaggio della storia barese a cui Bari ha fatto bene a ricordarlo dedicandogli una strada.

Le notizie si cui sopra sono state riprese dai testi di Pasquale Sorrenti “Le strade di Bari” (Levante), e “I Baresi” (Tipolitografia Mare), nonché da “Storia di Bari” di Vito Masellis (Italstampa).

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