Costa Ripagnola, Laricchia (M5S): “Un primo passo a cui non avremmo potuto sottrarci, ma il disegno di legge è migliorabile”


BARI - “Non possiamo che essere soddisfatti per l’istituzione del Parco regionale di Costa Ripagnola, tuttavia riteniamo che la legge sia solo un primo passo e assolutamente migliorabile. In questi anni siamo stati noi a portare in Aula per primi, nel 2016, la discussione per l’introduzione del Parco a 20 anni dalla legge regionale che lo prevedeva, per il bene comune e per rispondere alle richieste dei cittadini di cui siamo portavoce. Oggi abbiamo scelto di approvare l’istituzione del Parco nonostante tutti i limiti, soprattutto nella perimetrazione, e la presa in giro di Emiliano, perché non si può pensare a un pentimento finale due mesi prima delle elezioni quando per cinque anni si è avuta la possibilità di ascoltare la nostra voce. Siamo, inoltre, molto soddisfatti dell'approvazione del Parco del Mar Piccolo”. Lo dichiara la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia dopo l’approvazione del disegno di legge per l’istituzione del Parco Naturale di Costa Ripagnola.

“Abbiamo cercato di riportare l'articolo relativo al regime autorizzativo, ovvero agli interventi consentiti fino all'approvazione del Piano per il Parco, alla impostazione definita all'esito della conferenza di servizi e quindi contenuta nel ddl originario al fine di tutelare il più possibile, in particolare nella zona 1, i valori naturalistici, paesaggistici e storico culturali del parco. E’ ovvio che l’istituzione del parco non potrà bloccare i progetti che hanno già conseguito i titoli autorizzativi, ma sicuramente l'istituto dell’area protetta contribuirà a tutelare i valori naturalistici e paesaggistici presenti, nel rispetto di uno sviluppo economico sostenibile. Mi auguro che si arrivi presto alla approvazione del Piano per il Parco e che non si verifichi quello che è successo per altri parchi regionali che a distanza di anni sono.ancora in gestione provvisoria Sono dispiaciuta che quello che doveva essere un percorso collettivo di un territorio per trovare un’intesa, si è trasformato in una corsa schizofrenica”.
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