Il Lecce tiene vivo il sogno salvezza


Alla vigilia di questa stagione, le aspettative nei confronti del Lecce erano altissime. Dopo la cavalcata trionfale dell’anno passato conclusasi con la promozione diretta e dopo la buona campagna acquisti condotta dal presidente Sticchi Damiani, erano in molti a pensare che i salentini avrebbero avuto buone chance nella lotta salvezza. Vuoi per un pizzico di sfortuna, vuoi per una serie di episodi sfavorevoli, vuoi per un po’ di inesperienza nei momenti clou delle gare, i giallorossi non sono tuttavia riusciti a esprimere tutto il potenziale e oggi sono ancora in lotta per conquistarsi il 17o posto che vorrebbe dire salvezza.

 

La vittoria con la Lazio riapre i giochi

Prima della sosta imposta dalla pandemia che ha imperversato per mesi nel nostro Paese, il Lecce era una delle squadre più in forma dell’intera Serie A TIM. Il gioco espresso dai salentini era in metto miglioramento rispetto ai mesi precedenti e i nuovi arrivati nella sessione di mercato invernale erano finalmente riusciti a entrare nei meccanismi della squadra. Dopo la pausa, invece, la situazione si è capovolta e, complice un calendario non proprio fortunato, i giallorossi hanno subito ben quattro sconfitte su quattro partite che hanno messo a serio rischio la ricorsa alla zona salvezza. La vittoria contro la Lazio per 2-1 ha tuttavia riaperto i giochi e oggi i salentini si trovano nuovamente a stretto contatto con il Genoa, il Torino, l’Udinese e la Sampdoria. Non è un caso, pertanto, se all’8 di luglio, dando un’occhiata alle scommesse online di Betway, a quota 3,20, la salvezza del Lecce sia considerata molto meno improbabile rispetto a soli sette giorni fa. Il lavoro da fare è ancora tanto e Liverani dovrà essere bravo a gestire una rosa meno profonda rispetto a quelle delle dirette rivali, ma che nell’undici titolare non ha nulla da invidiare a nessuno. I recuperi di Barák e Saponara offrono al tecnico originario del Lazio diverse soluzioni in fase offensiva e c’è la forte impressione che con il ritorno di Lapadula tutto possa volgere al meglio. La vittoria con la Lazio è servita quindi a dare nuovo entusiasmo a tutto l’ambiente che dopo diverse settimane di crisi inizia finalmente a rivedere la luce.

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La bagarre in zona retrocessione

Mai come quest’anno la lotta per non retrocedere ha riservato, e riserverà, diverse sorprese. Eccezion fatta per la Spal, che anche e soprattutto a causa dei tantissimi infortuni che ne hanno falcidiato la rosa si ritrova ultima in solitaria a ben nove punti dal Lecce quartultimo, sono ben sei le compagini che si giocheranno la salvezza fino all’ultima giornata. Partendo dal Brescia penultimo sino ad arrivare alla Fiorentina tredicesima, nessuno è al sicuro e tutte le squadre dovranno essere brave a non abbassare il livello della concentrazione al fine di evitare di concludere la stagione nel peggiore dei modi. In coda alla classifica, come detto, le sorprese in negativo non mancano e quella maggiore è rappresentata dal Torino del presidente Cairo. I granata, dopo la sconfitta di agosto nel doppio scontro valevole per i preliminari di Europa League contro i Wolverhampton, hanno smarrito se stessi e la squadra rapida, convinta e compatta dell’anno passato ha ceduto il passo a una compagine svogliata e incapace di reagire alle difficoltà. Belotti e compagni in questo finale di stagione saranno chiamati a invertire la rotta ma la sensazione è che a questo punto rimettersi in carreggiata non sarà facile. Altra sorpresa in negativo di questa stagione è sicuramente la Fiorentina che, alla prima stagione con Rocco Commisso alla presidenza, non è riuscita a rispettare le aspettative della vigilia. Neanche l’esonero di Montella e l’arrivo in panchina di Beppe Iachini sono serviti ai gigliati per invertire la rotta e, con un vantaggio risicato sulla zona retrocessione, i viola temono che la stagione possa concludersi in un fallimento.

In zona retrocessione la lotta è più aperta che mai e non vediamo l’ora di scoprire chi alla fine riuscirà a spuntarla. Brescia, Lecce, Genoa, Sampdoria, Torino, Udinese e Fiorentina da qui a fine campionato saranno chiamate a disputare sette finali e la sensazione è che tutte queste squadre daranno vita a una guerra senza esclusione di colpi. Non ci resta quindi che metterci comodi in poltrona e goderci lo spettacolo del calcio italiano.
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