MARIO CONTINO – La Puglia, si sa, fa gola a tutti, ed ogni anno migliaia di turisti si riversano tra le strade dei suoi magnifici borghi, e delle sue vivaci città .
Non sono solo l’arte, il barocco, il mare e le spiagge a rendere grande questa
regione, ma anche i suoi mille misteri, alcuni dalle antichissime origini,
altri più contemporanei ma non meno affascinanti.
Nella provincia di BAT, uno dei misteri più noti a livello nazionale è relativo al fantasma della giovane “Armida” che dimorerebbe nel Castello di Trani.
Ho già ampiamente discusso di questa leggenda, della quale mi occupai personalmente pochi anni fa, indagando in prima persona tra le stanze del maniero, in cerca di una prova tangibile della presenza della famosa dama evanescente.
La
leggenda meno nota, ma non meno interessante, è invece quella relativa al
presunto fantasma che di tanto in tanto si farebbe notare nell’ipogea di San Leucio,
all’interno della Cattedrale di Trani.
L’edificio in questione è posto non molto lontano dal già citato Castello, ed ogni giorno e meta di decine, se non centinaia di turisti e fedeli.
Esso si innalza su tre livelli:
- una chiesa sotterranea,
- una chiesa all’altezza del piano stradale
- una chiesa posta su un piano rialzato.
Potremmo
quindi scrivere, senza errare, che l’attuale cattedrale sia la somma di ben tre
cattedrali edificate l'una sull'altra in tre epoche differenti.
La
leggenda in questione si riferisce a fatti che sarebbero accaduti dell'ipogeo
di San Leucio, ossia nel livello più basso del sacro edificio, luogo nel quale
sarebbe apparso un fantasma che avrebbe terrorizzato i testimoni, causando loro
anche qualche malore.
Vista la difficoltà oggettiva di rintracciare tali testimoni, le cui parole avrebbero solo alimentato questo “chiacchiericcio popolare”, poi diffusosi a macchia d’olio anche nei paesi circostanti ed approdato su diversi portali web e testate giornalistiche, ho voluto effettuare un’indagine storica per determinare l’eventuale presenza di tale leggenda su vecchi libri o in vecchie storie popolari.
Da tale indagine antologica non ho però rinvenuto nulla che potesse in qualche modo avvalorare la tesi della presenza del suddetto fantasma, nemmeno tra le narrazioni folkloristiche locali.
Se tali voci dovessero risultare veritiere, ma per determinare ciò occorrerebbe
interrogare i testimoni, saremmo di fronte ad un fatto originatosi di recente,
il che non sarebbe affatto improbabile né impossibile, non su un piano
strettamente concettuale.
La leggenda metropolitana, così preferisco definirla, relativa allo spettro della Cattedrale di Trani, citerebbe anche la testimonianza di una non identificata guida turistica del luogo, che avrebbe affermato di aver visto, in due occasioni, la figura di un uomo presumibilmente in abito talare, con una lunga tunica marrone, presumibilmente un frate.
Quanto possa esserci di vero in questa leggenda non sono in grado di affermarlo, per l’impossibilità materiale di risalire ai testimoni e perché non ho avuto il piacere di effettuare rilievi nel luogo oggetto della leggenda stessa.
Devo però ammettere che il luogo, storicamente molto vissuto, potrebbe realmente essere oggetto delle manifestazioni descritte, che non posso escludere a priori né posso confermare.
Del resto di esempio di chiese infestate, nelle leggende, è possibile
rintracciarne molti, anche se quasi sempre legate a vecchi monasteri
sconsacrati.