Brexit: cosa cambia per gli italiani

LONDRA - A 4 anni del referendum Londra e Bruxelles hanno raggiunto un accordo sulle relazioni dopo l'uscita del Regno Unito dall'Ue. Dai voli ai documenti per entrare in paese, ecco cosa cambierà a partire dal 1° gennaio.

Proseguiranno i collegamenti aerei, su gomma, marittimi e ferroviari, garantendo la sicurezza dei trasporti. Sull'energia, sono previste garanzie per la concorrenza equa, inclusi standard per la produzione delle energie rinnovabili. Mentre sul coordinamento nel campo della previdenza, l'accordo mira ad assicurare diritti ai cittadini, sia a quelli Ue sia a quelli britannici.

Erasmus

Il primo grande cambiamento riguarda il mondo dell'università. Il Regno Unito ha fatto sapere infatti che non parteciperà più al programma Erasmus per gli studenti. A partire dal prossimo anno gli studenti europei dovranno chiedere il visto e le rette universitarie raddoppieranno, fino a 30 mila euro all'anno, perché saranno equiparate a quanto già pagano gli studenti extra-europei. Per i giovani che sono già in Gran Bretagna per studio entro il 31 dicembre invece non cambia nulla.

Immigrazione e turismo

Per anni la Gran Bretagna è stata meta di giovani in cerca di lavoro, desiderosi di impiegarsi magari come camerieri o commessi, per imparare l'inglese. Questo non sarà più possibile. Dal 1 gennaio chi vorrà trasferirsi in Gran Bretagna per lavoro dovrà avere un visto, che si può ottenere però solo se si ha già un'offerta di lavoro con uno stipendio minimo di 25.600 sterline, cioè circa 28 mila euro (meno in caso di lavori essenziali come i medici). Sarà più semplice trasferirsi in Gran Bretagna se si ha un dottorato di ricerca (specialmente in materie scientifiche). Non ci sarà invece un automatico riconoscimento per le professioni, come medici, architetti, dentisti, farmacisti, ingegneri, veterinari. I turisti invece non avranno bisogno di visto, ma possono fermarsi al massimo 3 mesi e devono avere un passaporto.

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