BARI - “E’ oggi più che mai essenziale fare tamponi rapidi antigenici a tappeto e va elogiato e supportato ogni operatore sanitario che si rende disponibile a farli, non certo ostacolarli. Per questo sarebbe opportuno mettere a disposizione di tutti i medici, odontoiatri, farmacisti, biologi ed altri professionisti della sanità la piattaforma di inserimento dei dati. Perché limitare solo ai medici di medicina generale e alle farmacie convenzionate? Perché in una parafarmacia il farmacista deve essere declassato rispetto al farmacista di una farmacia? Perché un medico competente non deve poterlo fare riguardo ai lavoratori che ha in sorveglianza sanitaria? Perché un medico in pensione non deve poterlo fare? Che diritto di privativa c'è per alcuni professionisti se siamo in guerra? Forse, l’assessore alla Sanità , Pierluigi Lopalco, non ha capito che serve una forza d'urto, abbiamo la necessità di screenare in uno due massimo tre giorni tutta la popolazione per isolare i positivi dai negativi. E dopo una settimana abbiamo la necessità di ripetere lo screening sui negativi e dopo un'altra settimana di ripetere ancora e così via. Serve una forza d'urto che sia messa in campo sistematicamente ogni settimana". Così in una nota il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.
"Per questo ritengo gravissime - prosegue - le parole dell’assessore Lopalco quando, da medico prima ancora che da politico, si schiera con l'aneddotica di alcuni sindaci e non con il confronto con i suoi colleghi, perché se c’è un sindaco che ritiene che non tutti i medici che fanno i tamponi poi registrano i risultati ottenuti e che in presenza di positività addirittura strappano l’esito, è grave che Lopalco creda acriticamente a quel Sindaco perché così facendo parte dal presupposto che i professionisti della Sanità sono irresponsabili, quando invece oggi i professionisti della Sanità stanno operando facendosi carico delle inefficienze e deficienze del sistema sanitario che lui dirige e stanno sopperendo alle tante mancanze di un sistema di tracciamento alla deriva, costosissimo ma inefficace ed inefficiente. Per questo mi sarei aspettato che Lopalco per primo spendesse altre parole finalizzate a coordinare le azioni dei tanti professionisti della Sanità che oggi non sono coinvolti. Invece, l’assessore per primo si perde nelle pastoie burocratiche degli accordi. A Lopalco vorrei dire: non c'è bisogno di ordinanze perché lui per primo dovrebbe sapere che per codice deontologico il medico è tenuto a mettersi a disposizione delle autorità nei casi di emergenza. Però le autorità sanitarie devono funzionare e si chieda se il suo sistema funziona!".
“Quando nel 1970 abbiamo avuto l'epidemia da colera tutti i medici dei Comuni erano coinvolti con l'Ufficiale Sanitario e con il medico condotto coordinati dal Medico Provinciale nel fermare l'epidemia. Solo ripetendo questo metodo potremo fermare la circolazione del virus senza il timore di essere zona Gialla, Arancione o Rossa. Invece, Lopalco si limita a emanare bollettini e a disegnare curve ma i numeri bisogna saperli interpretare e agire di conseguenza, con la messa in campo delle azioni utili a contrastare i numeri. Purtroppo lui si ferma solo ai numeri!”, conclude Zullo.
"Per questo ritengo gravissime - prosegue - le parole dell’assessore Lopalco quando, da medico prima ancora che da politico, si schiera con l'aneddotica di alcuni sindaci e non con il confronto con i suoi colleghi, perché se c’è un sindaco che ritiene che non tutti i medici che fanno i tamponi poi registrano i risultati ottenuti e che in presenza di positività addirittura strappano l’esito, è grave che Lopalco creda acriticamente a quel Sindaco perché così facendo parte dal presupposto che i professionisti della Sanità sono irresponsabili, quando invece oggi i professionisti della Sanità stanno operando facendosi carico delle inefficienze e deficienze del sistema sanitario che lui dirige e stanno sopperendo alle tante mancanze di un sistema di tracciamento alla deriva, costosissimo ma inefficace ed inefficiente. Per questo mi sarei aspettato che Lopalco per primo spendesse altre parole finalizzate a coordinare le azioni dei tanti professionisti della Sanità che oggi non sono coinvolti. Invece, l’assessore per primo si perde nelle pastoie burocratiche degli accordi. A Lopalco vorrei dire: non c'è bisogno di ordinanze perché lui per primo dovrebbe sapere che per codice deontologico il medico è tenuto a mettersi a disposizione delle autorità nei casi di emergenza. Però le autorità sanitarie devono funzionare e si chieda se il suo sistema funziona!".
“Quando nel 1970 abbiamo avuto l'epidemia da colera tutti i medici dei Comuni erano coinvolti con l'Ufficiale Sanitario e con il medico condotto coordinati dal Medico Provinciale nel fermare l'epidemia. Solo ripetendo questo metodo potremo fermare la circolazione del virus senza il timore di essere zona Gialla, Arancione o Rossa. Invece, Lopalco si limita a emanare bollettini e a disegnare curve ma i numeri bisogna saperli interpretare e agire di conseguenza, con la messa in campo delle azioni utili a contrastare i numeri. Purtroppo lui si ferma solo ai numeri!”, conclude Zullo.