Lidi balneari, Gruppo Forza Italia deposita mozione per proroga delle concessioni al 2033

BARI - “Il settore balneare è un segmento rilevantissimo della nostra economia e dell’offerta turistica regionale, concorrendo in modo significativo anche a sostenere i livelli occupazionali. Il nodo della scadenza delle concessioni demaniali, però, ha provocato e sta provocando grande preoccupazione a tutti gli operatori ed è per questo che abbiamo depositato una mozione, già condivisa da molti colleghi consiglieri, affinché la Giunta regionale eserciti i suoi poteri sostitutivi e proroghi le concessioni al 2033”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta.

“Nella mozione - aggiungono - prendiamo atto del ritardo della maggior parte dei Comuni costieri della Puglia che ancora oggi non procedono alle proroghe: questo passaggio è imprescindibile affinché i gestori possano programmare con serenità gli investimenti, accedere alle misure regionali e poter interloquire con gli istituti di credito per eventuali prestiti in assenza di certezze sulla continuità aziendale. Ma non solo, perché c’è un’altra tegola che incombe dal 1 gennaio 2021, esponendo tali operatori economici anche sul fronte penale: potrebbero incorrere, infatti, nei reati di occupazione abusiva del demanio marittimo e abuso edilizio. In base all’attuale quadro normativo, spetta ai Comuni il rilascio delle proroghe (stabilite dalla legge nazionale n.145/2018), ma la Regione, in caso di inadempienza, può e deve intervenire. Ed è esattamente questo l’obiettivo della mozione: la Regione deve avocare a sé, esercitando i poteri sostituitivi e dando mandato al Dirigente Regionale dell’Ufficio Demanio Marittimo, la funzione di rilascio delle proroghe delle concessioni al 31.12.2033, esattamente come fatto nei mesi precedenti da altre Regioni italiane interessate. Così, -concludono i consiglieri azzurri- ci auguriamo di dare il nostro contributo per la chiusura di una fase di profonda incertezza per un segmento economico quasi identitario per la Puglia, mettendo anche al riparo i gestori da possibili conseguenze penali”.

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