Chiara Crystal: ''La musica mi ha salvata dagli attacchi di panico''

 


MILANO - La voglia di riprendere in mano la propria vita e di buttarsi alle spalle un periodo difficile.  Chiara Crystal, 25ennne cantante, pianista, autrice e compositrice, con un diploma in danza moderna e un percorso di studi in Psicologia, ci presenta il suo nuovo singolo dal titolo 'Gola'.  Il brano, pubblicato per l'etichetta Sonos Music Records, ha visto l'inizio di una straordinaria collaborazione artistica con il noto maestro e produttore Adriano Pennino (ha lavorato con molti artisti del panorama musicale italiano come Renato Zero, Giorgia, Pino Daniele e tanti altri). 

Perché hai voluto intitolarlo Gola?

Volevo lanciare il mio messaggio, con un titolo diretto e breve. Il brano parla di attacchi di panico e di disagio in generale e, nella mia esperienza personale, il disagio si manifestava come nodo in gola, e il senso di soffocamento alla gola è qualcosa che è compreso da tutti, sia da chi che ha vissuto un disagio sia da chi non ne ha vissuto. Poi, amo il minimalismo di alcuni titoli, perché lascia libera interpretazione, in base alla propria esperienza: magari qualcuno pensa ad altro leggendo “Gola”, chi può saperlo?

Nel nuovo singolo affronti una tematica molto delicata, come gli attacchi di panico. Come ne sei uscita?

La tematica è molto particolare ed è stata una scelta rischiosa perché appunto è delicata da trattare, soprattutto in una canzone. Ne sono uscita con la forza di volontà, unita alla musica e ad alla psicoterapia: chi ha gli attacchi di panico, molte volte li ha perché desidera cosi tanto vivere e, nel mio caso, la voglia di vivere era legata all’esprimermi, al fare musica, al crescere, al fare esperienze, insomma non amo molto i paletti, sono un’amante della libertà! Adesso, mi sento molto più forte ed invito chiunque ne soffra, a non avere paura di chiedere aiuto e, perché no, ad ascoltare anche “Gola”, in modo da poter avere quella spinta necessaria che può dare la musica per lottare e riprendersi in mano la propria vita.

Com’è stata la tua infanzia?

La mia infanzia mi ha sempre accompagnata fino ad oggi, nel bene e nel male. Ho fatto pace con tante cose che me l’hanno segnata e sono felice per questo. Posso dire di non essere mai stata una bambina tanto facile e semplice da comprendere: non amavo molte cose che magari facevano altri bambini/e ed ho sempre sentito il bisogno di ricercare altro fin da subito. La musica mi ha aiutata in questo: ricordo che da bambina, durante i viaggi in macchina con la mia famiglia, mi mettevo lì ad inventare canzoncine e mi piaceva tantissimo farlo, ha sempre fatto parte di me la musica e sono stata brava nello sceglierla fin da subito come mezzo per esprimermi.

Stai lavorando al tuo primo Ep? Cosa hai voluto racchiudere?

Si, sto lavorando al mio primo Ep: mi piace molto sperimentare, provare anche cose diverse, con la musica. Quindi, da un lato, ci saranno brani con tematiche delicate ed introspettive come Gola, dall'altro qualcosa di più fresco e sperimentale, che coinvolge chi mi ascolta in maniera molto più diretta.

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