''Io, te e la panchina'', il nuovo singolo del cantautore salentino Guglielmo Lai

MILANO - É disponibile in rotazione radiofonica ed in tutti i digital store ‘’Io, te e la panchina’’, il nuovo singolo del cantautore salentino Guglielmo Lai, prodotto dall'etichetta discografica Sonos Music Records di Rosario Maffucci e del Direttore Artistico Giuseppe Lanzetta.

Artista irriverente, dalla personalità marcatamente “guglielmesca” – come ama definirsi lui stesso -, porta nelle sue canzoni semplicità melodica e grande curiosità nell’indagare i mezzi di espressione del linguaggio musicale. Un cantautore trasparente, che mette la sua grande perizia al servizio di una scrittura sempre rivolta a sensazioni sonore e contenuti in cui si possano rispecchiare i giovani ed anche chi giovane non lo è più, in una chiave di lettura semplice e diretta. Frontman della sua band, con cui fin dagli anni giovanili ha suonato live in Salento, Guglielmo è un artista “sui generis”, che rifugge dall’apparire per focalizzarsi su sé stesso e sulle sue storie, fatte di sensazioni, oggetti e/o situazioni scolpiti come marmo, in cui lui, ragazzo che canta, diventa il ragazzo in cui tantissimi ritroveranno il filo conduttore delle loro vite.

“Io, te e la panchina” riprende una scena che ogni ragazzo ha vissuto con i suoi primi appuntamenti sentimentali nell’incanto dell’incontro, quando bastava sedersi e parlare su una panchina per essere iniziati al grande mistero dell’amore, come ancora avviene in tantissimi paesini della nostra Italia. Questa canzone riprende da dove Guglielmo ci aveva lasciati con il suo primo brano “Questi tempi qua”, dove cantava “Di questi tempi qua la serenità c’è chi non c’è l’ha, e c’è chi mai avrà la felicità, l’umore ballerino salta e gioca, per un attimo torno bambino e la creatività che viene e se ne va, nella creatività ascolto la mia anima”. Questa è la visione musicale di Guglielmo Lai, in cui si ribalta la prospettiva del fare musica: per lui infatti, un messaggio inteso come canzone, rischia di essere fuorviante come concetto a sé stante senza l’individualità ed il sapore della creatività che è necessaria nel voler rendere magica un’emozione, cristallizzando momenti di vita quotidiana nella creazione, come se fosse una fotografia di un attimo che ognuno di noi ha vissuto.

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