Il naso tra curiosità e proverbi


VITTORIO POLITO
- Nei tempi passati si dava molta importanza all’estetica del viso, tanto che presso il popolo ebraico un bel naso rappresentava un elemento indispensabile per accedere alle alte cariche politiche, civili e religiose. I persiani, invece, erano convinti che il bel naso di un monarca era garanzia di un buon regno, mentre gli aztechi credevano che un naso dall’aspetto di becco d’aquila era segno di nobiltà di casta. In quei tempi accadeva anche che, in seguito a condanne del giudice, si andava incontro alla ‘denasizzazione’, per cui si rendeva necessaria una ricostruzione che la legge non impediva.

Ma qual è l’importanza del naso? Molti studiosi di anatomia hanno cercato di dare una risposta all’interrogativo. Fra le tante interpretazioni ricordiamo: quella protettiva che, con la sua struttura ossea e cartilaginea protegge gli occhi, o quella di difesa, quando immergendosi in acqua o nuotando e tappandosi le narici, oltre ad evitare l’ingresso dell’acqua nelle vie aeree, diviene un ottimo strumento per compensare la pressione esterna.

Aver naso è indice di sagacità, mentre essere ficcanaso è atteggiamento di chi vuol sapere tutto e conoscere, soprattutto, quello che non lo riguarda.

Molti sono i modi dire espressivi, come “restare con un palmo di naso”, “arricciare il naso”, “saltare la mosca al naso”. Spesso è usato come metafora del sesso maschile in frasi allusive, giocose o maliziose.

Del naso si sono occupati nelle loro opere anche Nikolaj Vasil’evič Gogol, Luigi Pirandello, Carlo Collodi, ecc. Ma queste sono altre storie.

Curiosità. In provincia di Messina è presente la località “Naso”, ridente cittadina di 4000 anime, situata a 500 mt sul livello del mare, nella quale si venera San Cono, il Santo protettore dei Rinologi e Patrono di Naso. Interessante sapere che nello stemma della città di Naso sono disegnati sia il naso che le orecchie che potrebbe far pensare alla prima descrizione dell’unità rino-tubarica. La scoperta della località e del suo patrono, è stata opera del prof. Matteo Gelardi, associato di Otorinolaringoiatria dell’Università di Foggia, che, insieme al sottoscritto ed al dott. Domenico Petrone, direttore dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatra dell’Ospedale “Di Venere” di Bari-Carbonara, hanno messo nero su bianco e raccontando, con dovizia di particolari e tante immagini, la storia di San Cono, con la pubblicazione “I Santi protettori degli Otorinolaringoiatri” (ECA Edizioni), Un’ulteriore curiosità ci dice che a Naso, la chiesa di San Cono si trova di fronte a quella di San Biagio, il più noto Santo protettore della gola e degli otorinolaringoiatri, motivo in più per affermare alla luce di tali scoperte, che la città di Naso può considerarsi il luogo della spiritualità dell’otorinolaringoiatria.

Ed ora vediamo i proverbi in materia di naso.

“Chi non ha naso risparmia i fazzoletti”. Un paradosso per indicare come la mancanza di una cosa presenti in qualche modo un lato positivo. Si dice con ironia a chi invita a non preoccuparsi di un danno grave mostrando vantaggi ridicoli.

“All’uomo guarda il naso, alla donna la bocca”. Lo sviluppo del naso, secondo una credenza assai diffusa, sarebbe, proporzionalmente, indice delle dimensioni dell’attributo maschile; così la forma della bocca nella donna.

“Da donnina col naso all’insù ci guardi il buon Gesù”. La donna con il naso all’insù si vuole sia amabile, ma prepotente, bisbetica, capricciosa e ostinata: non si può fare che la sua volontà.

“Naso a punta furbizia con la giunta”. La persona che ha il naso aguzzo si vuole dotata di straordinaria furbizia, di astuzia non comune dalla quale bisogna guardarsi.

“Chi ficca il naso nella pentola altrui spesso lo leva scottato”. Chi si impiccia delle cose che non lo riguardano spesso ne trae guai e danni del tutto gratuiti.

“Se prude il naso son pugni o baci”. Si crede che il prurito al naso avverta dell’arrivo di una lite o d’un amore.

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