Mola di Bari 25-9-'21, i fascisti uccidono Giuseppe Di Vagno


NICOLA ZUCCARO
- Il 25 settembre 1921, sebbene avvertito della preparazione di un nuovo agguato ai suoi danni, Giuseppe Di Vagno raggiunge Mola di Bari per tenere il discorso di inaugurazione della sede del Partito Socialista italiano. Al termine del comizio, viene colpito alla schiena da 2 colpi sparati da una rivoltella. Dopo essere scampato ad un precedente attentato al termine di un comizio tenuto il 30 maggio 1921 a Conversano, Di Vagno morirà il 26 settembre 1921 presso l'ospedale civile di Mola. 

Gli assassini furono subito individuati in un gruppo di squadristi appartenenti all'emergente Fascismo e guidati dal deputato Giuseppe (Peppino) Caradonna, padre di Giulio, poi eletto deputato del Movimento Sociale italiano. Il processo fu tuttavia annullato in seguito all'amnistia voluta da Benito Mussolini per i crimini in favore dello Stato fascista. Un nuovo processo fu celebrato nel 1947, dopo la caduta del Fascismo, e nel quale si riconobbe la colpevolezza di diversi imputati. 

Ma la condanna per il solo omicidio preterintenzionale consentì loro di beneficiare dell'amnistia di Togliatti, e quindi di evitare il carcere. A un secolo di distanza, in assenza di diverse fonti storico-giornalistiche, l'onorevole Giuseppe Di Vagno resta il primo parlamentare italiano vittima del fascismo.

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