Brexit: rischi sanitari dal taglio dei controlli Ue

LONDRA - “La proposta della Commissione che introduce eccezioni all’applicazione dei controlli su alcuni prodotti alimentari esportati dal Regno Unito verso l’Irlanda del Nord e delle disposizioni doganali post Brexit rischia di favorire l’arrivo nell’Unione Europea di cibi e bevande non conformi agli standard di sicurezza Ue ma anche contraffazioni ed imitazioni dei prodotti alimentari tutelati, dal Parmigiano al Chianti”. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla proposta della  Commissione Ue, “di salute alimentare, vegetale e animale” che porta a “una riduzione dell’80% dei controlli delle merci che arrivano dalla Gran Bretagna alle coste nordirlandesi” nell’ambito del Protocollo Irlanda del Nord.

Il tentativo di evitare una guerra commerciale dovuta all’intenzione del Regno Unito di chiedere la rinegoziazione del Protocollo non deve mettere a repentaglio il sistema alimentare europeo e la certezza dei controlli.  Si tratta purtroppo di un rischio reale come dimostrano – sottolinea la Coldiretti – le vertenze Ue del passato nei confronti di Londra con i casi della vendita di falso Prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano.

Ma è anche possibile che senza i controlli sul rispetto delle regole sanitarie dell’Unione Europea in Irlanda del Nord arrivino prodotti vietati nell’Unione come il pollo al cloro o la carne agli ormoni permessi in Nord America. Senza controlli alle frontiere la Gran Bretagna – conclude la Coldiretti – potrebbe infatti diventare il cavallo di troia per l’arrivo del falso Made in Italy che nel mondo fattura 100 miliardi e che vede tra i maggiori contraffattori gli Usa, con i quali gli inglesi stanno negoziando un accordo commerciale, ma anche il Canada e l’Australia che fanno parte del Commonwealth. 

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