Quando Galeazzi raccontò gli Scudetti e il Calcioscommesse


NICOLA ZUCCARO -
Nils Liedholm per la Roma (1982-83), Osvaldo Bagnoli (1984-85), Ottavio Bianchi (1986-87), Giovanni Trapattoni (1981-82 e 1988-89). Prima, dopo e durante il triplice fischio delle gare che decisero l'assegnazione dello Scudetti rispettivamente vinti con Roma, Napoli, Verona, Inter e Juventus, da bordo campo, si involava verso codesti allenatori e con un placcaggio in parte delicato e in parte irruente (complice la sua statura fisica per la quale fu soprannominato Bisteccone), finiva col bloccarli per catturare il commento a caldo sul risultato della gara che li aveva visti protagonisti dalle propria panchina. 

Giampiero Galeazzi divenne così la star di quella Domenica Sportiva che, non solo da lui ma anche dagli altri inviati, veniva raccontata sul campo e negli spogliatoi. All'interno di questi fu colui che raccontò i festeggiamenti dello scudetto della Roma nel 1983, del Verona nel 1985 e del primo scudetto del Napoli nel 1987. Al tempo stesso riuscì a mettere in risalto il tratto umano di calciatori quali Falcao, Di Bartolomei, Maradona, Rumenigge e a cui si aggiunsero contestualmente Michel Platinì, Roberto Baggio e Paolo Rossi. Quest'ultimo con la maglia del Lanerossi Vicenza, agli albori di quel calcio raccontato e approfondito per la televisione e che lo accreditò anche come colonna portante di Novantesimo Minuto. 

Della popolare trasmissione televisiva, Galeazzi prima di assumere il ruolo di conduttore, fu un inviato di punta. Nella trasmissione di domenica 23 marzo 1980, informò in diretta dallo Stadio Olimpico di Roma sull'operazione di Polizia culminata con gli arresti di illustri calciatori di Serie A e che aprì ufficialmente l'inchiesta sul Calcioscommesse in Italia. Se a queste vicende si aggiungono anche le presenze a bordocampo nelle partite della Nazionale italiana, ci sono tutti gli elementi per sostenere che gli italiani, oltre alle sue telecronache delle vittorie dei Fratelli Abbagnale nel canottaggio azzurro e dell'Italia del Tennis (vincitrice la Coppa Davis del 1976), non avrebbero potuto scoprire gli spogliatoi e i retroscena della Serie A. Per questo patrimonio storico-giornalistico, Giampiero Galeazzi mancherà, e molto, anche a tutti gli appassionati di calcio.

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