Notte di bombe a Kiev nonostante i negoziati. Usa agli americani: via dalla Russia

(Drop of Light/Shutterstock)
KIEV - Sono proseguiti nella notte i raid russi nei dintorni della capitale ucraina Kiev, nonostante gli spiragli di negoziato emersi ieri a Istanbul e l'annuncio di Mosca della disponibilità ad una riduzione delle ostilità, con nuove esplosioni sentite questa mattina vicino alla capitale. A riferirlo una corrispondente della Bbc, secondo la quale la giornata è iniziata con il suono delle sirene anti-aeree, seguito da forti esplosioni provenienti dai sobborghi della città che si sono sentiti anche nel centro della capitale.

Nel frattempo si registra un rallentamento del flusso dei profughi ucraini verso l'Europa: da 200mila a 40mila al giorno. In Italia sono 75mila. Di questi 5.600 sono inseriti nei sistemi d'accoglienza Cas (5.300 persone) e Sai (299). Le domande di protezione sono state finora circa 750, un dato che "riflette la speranza ucraini di rientrare in Patria dopo il termine delle ostilità". Lo ha sostenuto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, in audizione al Comitato Schengen.

Intanto rimane alta la tensione tra Usa e Russia. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha emesso un avviso di viaggio avvertendo che Mosca "potrebbe individuare e detenere cittadini statunitensi in Russia", ribadendo con l'occasione i precedenti inviti ai connazionali a non recarsi nel Paese.

L'avvertimento è legato - precisa il Dipartimento - "all'invasione non provocata e ingiustificata dell'Ucraina da parte delle forze militari russe", nonché alla potenziale vessazione dei cittadini statunitensi da parte delle autorità russe".

Nell'avviso si ribadisce anche l'appello agli statunitensi che viaggiano o vivono in Russia ad andarsene "immediatamente".

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