30 aprile '82, il barese Rosario Di Salvo ucciso con Pio La Torre

(via girodivite.it)
NICOLA ZUCCARO - Venerdì 30 aprile 1982. Alle ore 9.20, in una strada stretta di Palermo, nel raggiungere la sede regionale del PCI, la Fiat 131 con a bordo l'onorevole Pio La Torre viene raggiunta e stoppata da una moto di grossa cilindrata. A seguire, dalla stessa e da un'auto sopraggiunta, partono delle raffiche di proiettili che colpiscono mortalmente il segretario regionale dello stesso partito e il suo autista Rosario Di Salvo. Quest'ultimo ebbe il tempo per estrarre e sparare alcuni colpi di pistola, prima di soccombere sotto il piombo dei sicari di Cosa Nostra. 

Nato a Bari il 16 agosto 1946 e trasferitosi a Palermo, dopo una breve presenza in Germania, Di Salvò vi tornò con sua moglie Rosa Casanova. Nel capoluogo siciliano, per mezzo della Direzione regionale del PCI affidata ad Achille Occhetto, conobbe Pio La Torre con il quale stabilì un legame solido, divenendo autista e scorta dal 1981. 

Per questo duplice omicidio risalente a 40 anni fa furono condannati all'ergastolo Giuseppe Lucchese, Nino Madonia, Salvatore Cucuzza e Giuseppe Greco. Nel 1995, vennero condannati all'ergastolo i mandanti identificati nei boss mafiosi, Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci. Alla sua memoria, per il cruente esempio di coraggio e di spirito di servizio, gli fu conferita la medaglia d'oro al merito civile.

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