Un robot per protesi di ginocchio precise al millimetro: a Villa Lucia Hospital il primo sistema robotico Navio della Puglia

CONVERSANO (BA) – Secondo una stima dell’ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) entro 10 anni si avrà la presenza di un robot in ogni sala operatoria. Ma non si deve attendere tanto per il futuro: a Villa Lucia Hospital di Conversano, struttura di GVM Care & Research, è presente il primo e attualmente unico sistema robotico Navio per la chirurgia protesica del ginocchio in Puglia e nel Sud Italia (punto di riferimento anche per Campania e Basilicata).

Impiegato in particolare negli interventi di primo impianto di protesi del ginocchio totale o di “miniprotesi” (protesi monocompartimentali), il robot non sostituisce il chirurgo ma ne supporta l’expertise, consentendo un’accurata pianificazione dell’intervento, personalizzato sull’anatomia e sul movimento specifico dell’articolazione del paziente. Per far ciò si utilizzano dei sensori, posizionati intra-operatoriamente sul femore e sulla tibia del paziente, che permettono di ricostruire un’immagine 3D delle superfici articolari, per definire il posizionamento esatto e la misura precisa delle componenti protesiche. Dopodiché, durante l’intervento in sala operatoria, il “manipolo robotico” computer-assistito guida l’esecuzione del chirurgo sul modello 3D precedentemente pianificato per il corretto posizionamento della protesi.

Le potenzialità del sistema permettono il suo utilizzo su diverse tipologie di pazienti, dall’anziano che necessita di una protesi per la degenerazione dell’articolazione al paziente giovane che deve essere operato in seguito a traumatismi dello sport o della strada.


L’impiego del sistema robotico Navio comporta numerosi vantaggi per il paziente, tra cui: una precisione ancora maggiore nella posizione dell’impianto, una minore esposizione a radiazioni durante l’intervento rispetto ad un intervento tradizionale (non sono infatti necessari TC o risonanza magnetica durante la procedura), riduzione del dolore e quindi dei farmaci antidolorifici post intervento, ridotti tempi di degenza con la possibilità di mettere in piedi i pazienti entro 24 ore dall’intervento e dimissione entro le 48/72 ore, recupero completo del movimento naturale del ginocchio con una migliore propriocettività (ovvero non si ha la fastidiosa sensazione di avere “un corpo estraneo” nel ginocchio).

“La robotica non sostituisce ancora la chirurgia tradizionale ma è una metodica che sarà sempre più utilizzata e ci permetterà di migliorare ancor di più sia il risultato oggettivo radiologico sia la soddisfazione del paziente - commenta il dott. Gioachino Lo Bianco, corresponsabile dell’UO di Ortopedia e Traumatologia di Villa Lucia Hospital -. Il robot è infatti un ausilio di altissimo livello ma l’esperienza dello specialista rimane un requisito fondamentale. Implementeremo progressivamente il numero di interventi mediante il sistema Navio, motivati anche dai risultati preliminari ottenuti: possiamo affermare che l’introduzione della robotica nella chirurgia protesica sia stata una scelta vincente”.

Il futuro della chirurgia robotica in ambito ortopedico passa dalla formazione della nuova generazione di chirurghi: i giovani ortopedici di oggi acquisiscono un know-how completo sulla tematica, imparando a dominare sia la tecnica tradizionale che quella robotica.

Inoltre lo sviluppo di nuovi software consentirà di intervenire anche per la protesica d’anca e permetterà le revisioni di protesi precedentemente impiantate sia di ginocchia che di anca.

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