Nardone: “Al Fancy Food 2022 per consolidare lo stretto legame tra enogastronomia e turismo”


NEW YORK - La Puglia dei vini incanta New York offrendo alla città, ma anche a un mercato così complesso e diversificato come quello americano, un assaggio del patrimonio storico, paesaggistico ed enogastronomico di una regione che è la promessa di una lunga vita felice.

Si è da poco conclusa l’intensa tre giorni di ‘Puglia Wine World’ a New York con eventi dentro e fuori salone - dal 12 al 14 giugno – in occasione del Fancy Food 2022, la più grande manifestazione americana dedicata all’agroalimentare che quest’anno ha registrato oltre 10 mila visitatori. La Regione Puglia per questo 2022 ha sostenuto la partecipazione di tre associazioni impegnate da anni nella promozione delle eccellenze vinicole pugliesi. Si tratta dell’Associazione Puglia in Rosé, Donne del Vino e Movimento del Turismo del Vino che hanno accompagnato a New York circa 40 cantine con le loro produzioni di vini bianchi, rosati e rossi insieme ad alcune aziende olivicole con le loro produzioni autoctone.

Le associazioni pugliesi, per la prima volta insieme per un evento di fama internazionale, hanno animato, con un programma serrato e qualificato, le giornate fieristiche, anche in luoghi scelti della città newyorkese per alcuni appuntamenti fuori salone.

“Sono orgoglioso dei riconoscimenti e apprezzamenti che ancora una volta la nostra regione ha avuto e per l’entusiasmo con cui la stampa estera ci ha accolto rappresentando una terra che produce eccellenze enogastronomiche ma che, soprattutto, merita di essere visitata in lungo e in largo. Ed è questo l’obiettivo della nostra partecipazione all’evento, come ulteriore occasione non solo per promuovere i nostri imprenditori e i loro prodotti certificati e di qualità, ma anche per attuare una strategia che tiene strette leve fondamentali della nostra economia. Sostenere azioni di promozione e valorizzazione dell’agroalimentare, specie all’estero, significa sicuramente favorire processi di internazionalizzazione per le imprese ma anche stimolare l’incoming turistico. I luoghi di produzione, cantine e masserie, sono diventati strutture ricettive, immerse nella natura, a pochi passi dal mare e vicino a mete storiche e culturali. La Puglia offre esperienze in grado di soddisfare tutti i cinque sensi”.


“In America, ma in generale all’estero, possiamo davvero fare la differenza per qualità e varietà – ha sottolineato il Direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, che ha guidato la delegazione pugliese -. Abbiamo 500 cantine, un vigneto che per estensione può essere paragonato a quello sudafricano o australiano e 16 varietà autoctone o “native” come direbbero qui in America. Abbiamo tante piccole cantine con svariate specificità oggi molto richieste. Come anche molte cantine giovani e innovative con vini biologici, naturali che sanno seguire bene le tendenze del momento. Grazie a tutto questo e alle esperienze autentiche della nostra cultura, la Puglia fa la differenza in Italia e nel mondo”.

Il Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio di Michele, in occasione di uno degli eventi fuori salone organizzato nel prestigioso ristorante Il Gattopardo, ha parlato di “un’iniziativa quella di Puglia Wine World eccezionale, soprattutto in questo periodo di grande ripresa e di forte crescita del turismo americano in Italia. La capacità produttiva della Puglia è incredibile e ne spiega il successo. Il mercato americano che è ancora un po’ sotto il monopolio francese – ha sottolineato Di Michele – sta apprezzando molto il vino made in Puglia e in particolar modo il rosé che diventa una sorta di testa d’ariete per la promozione dei vini italiani all’estero. Una sfida questa, per noi, davvero molto importante soprattutto in una piazza sofisticata ed esigente come quella newyorkese”.

Dunque il rosè pugliese è stato tra i protagonisti della manifestazione newyorkese. A confermare la sua crescita nel panorama internazionale è stato, tra gli altri, il direttore Esecutivo Ice, Italian Trade Agency in America, Antonino Laspina, che ha dichiarato: “Tre anni fa, a confronto con il rosé francese, eravamo quasi inesistenti. In pochi anni siamo cresciuti notevolmente grazie a una serie di attività di educational e grazie alle aziende pugliesi vinicole che hanno saputo lavorare bene per seguire l’andamento del mercato. Quello che stiamo vivendo ora è sicuramente un momento favorevole per quei prodotti che sanno ben interpretare i bisogni dei Millennial, della Generazione Z e di quelli che qui chiamano “Perennial” ossia coloro che stanno godendo dell’allungamento della stagione della vita con uno stato di benessere economico che consente loro l’acquisto anche dei prodotti italiani. Gli specialisti del settore dicono oltretutto che questa tendenza del rosé è destinata a durare a lungo”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto