Scuola: l’aula del futuro secondo Stefano Boeri

 


MILANO - n gran parte delle scuole italiane la campanella è tornata a suonare: dopo la pausa estiva il cosiddetto back to school è arrivato per tanti studenti. Dopo due anni delicati dovuti all’emergenza sanitaria, quest’anno il rientro sarà quasi ce lo ricordavamo: niente mascherine, niente didattica a distanza, niente quarantene per i contatti stretti dei positivi. Tutte le regole aggiornate sono state pubblicate dal ministero dell’Istruzione e inviate alle scuole all’interno di un documento con gli iter da seguire in caso di contagio.

Se è vero che in questi anni la didattica è cambiata, anche i luoghi preposti all’insegnamento continuano a evolversi. Ma quale sarà il futuro degli edifici scolastici? E quali caratteristiche dovranno avere le aule destinate all’apprendimento?

A queste domande ha provato a fornire una risposta Stefano Boeri Interiors, lo studio internazionale fondato dagli architetti Stefano Boeri e Giorgio Dona’, presentando l’Aula del futuro, un progetto che pone lo sguardo più in là ospitato all'interno della scuola Primaria Collodi, parte dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano.

“Abbiamo progettato un’aula cangiante negli arredi e nella loro composizione; uno spazio che può essere progettato e modificato in tempo reale dai suoi utenti (a cominciare dagli studenti e dai docenti).” Ha detto Boeri. “Un’aula multifunzionale che rappresenta la condizione per aprire realmente le scuole italiane alla vita delle loro comunità urbane e trasformarle in centri di socialità e creatività. Il futuro della scuola è adesso”.

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