BARI - Mario Contino, ormai noto come “lo scrittore del mistero” e autore di
moltissimi libri basati proprio sul folklore internazionale e sulle fenomenologie
dette del “paranormale”, ha recentemente pubblicato due libri con la casa
editrice pugliese “Artebaria edizioni”:
- Puglia Misteri & Leggende
- Il Diavolo E La Stregoneria In Puglia
Questi due saggi, non ultimi in ordine di pubblicazione poiché editi nel 2020
ma tutt'oggi molto richiesti ed apprezzati anche nel mercato extra-regionale,
sono una raccolta meticolosa di miti e leggende la cui origine si perde nella
notte dei tempi, tra sacro e profano, tra realtà e superstizione.
In questi libri, che possiamo definire a carattere antropologico, Contino
trasporta il lettore in un mondo distante nel tempo e nello spazio, ma solo per
quanti non riescono a cogliere la verità, ossia che tale mondo fatto di Folletti
dispettosi, spettri, streghe e demoni, è in realtà coincidente con il nostro,
poiché tali storie animano ancora il tessuto socio-culturale pugliese.
Abbiamo quindi chiesto allo “scrittore del mistero” un suo parere sul folklore
pugliese, su come viene avvertito dal mondo istituzionale e se potrebbe essere
considerato un punto di forza per l'economia territoriale, anche in prossimità
della nota festività di Halloween.
Di seguito il suo commento: “Intanto ringrazio la redazione del Giornale Di Puglia per l'attenzione
rivoltami, sono onorato di poter esprimere il mio parere su un argomento
tanto delicato, anche se molti non lo percepiscono come prioritario. La Puglia
è ricca di folklore, sotto molteplici aspetti: cucina tradizionale, danze e ritmi
tradizionali (la famosa “pizzica” ad esempio) miti, leggende e superstizioni.
Purtroppo le istituzioni riconoscono solo parte di questo enorme patrimonio
culturale, per lo più quello legato alla musica e al cibo.
Il perché di una tale scellerata scelta è abbastanza evidente: parlare di
fantasmi nei castelli e di folletti nelle masserie, piuttosto che di streghe e
malocchio, pone chi se ne occupa sotto la la spada del pregiudizio.
Io ho pubblicato diversi libri sulle specifiche tematiche, non solo i due citati in
questo articolo, ho scritto anche molti articoli per giornali e prestigiose riviste
apprezzate a livello nazionale. Ho divulgato il folklore pugliese su emittenti
televisive e radiofoniche nazionali (Rai, Mediaset, RTL, Radionorba ecc..), ma
in cambio non ho ottenuto che pregiudizio, spesso persino insulti da parte di
chi non comprende che i temi da me trattati fanno parte della cultura antica
sulla quale si erge quella moderna, e che distruggendo queste nostre radici
rischiamo di fare perire il nostro presente, compromettendo il nostro futuro.
Quindi il cancro sociale che intacca la nostra società moderna a diversi livelli,
ossia l'ignoranza, tocca anche il folklore e soprattutto rende difficile il lavoro a
chi tenta di salvaguardare e divulgare le antiche tradizioni.
Il folklore attira turismo e il turismo crea ricchezza e posti di lavoro, in pratica
il passato può essere la cura per il presente.
Purtroppo ciò non avviene, raramente ho avuto un grazie o un qualsiasi
riconoscimento per il lavoro svolto in tal senso, sono sempre maggiori le
offese dei soliti bulletti che non perdono tempo a screditare l'altrui lavoro. Mi
auguro che le istituzioni pubbliche si sleghino dalle catene del pregiudizio e
comprendano che il folklore è una ricchezza in grado di dare vita ad una
stagione turistica diversificata e destagionalizzata, come già avviene in Scozia,
Romania, USA ecc..”.
Il folklore come cura sia per l'economia che per l'ignoranza, questa la
proposta di Mario Contino che non possiamo che condividere anche noi.
0 Commenti