Masserie didattiche di Puglia, ruoli e prospettive future


BARI - Cinquecento alunni di istituti scolastici, tra scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, provenienti da diverse provincie pugliesi, due giornate dedicate alle associazioni Anfass, tanti adulti fuori dall’età scolastica con abilità diverse: durante la Campionaria della Fiera del Levante, le masserie didattiche pugliesi hanno accolto grandi e piccini con tante attività, laboratori, percorsi esperienziali e di conoscenza del territorio regionale, dalla produzione di miele alla lavorazione di taralli, dall’olio ai biscotti di latte d’asina e agli oli essenziali estratti dalle piante officinali, dalla zuppa di fave alla lavorazione dell’argilla fino alla frittata con erbe aromatiche.

Le masserie didattiche, una realtà ormai consolidata della Regione Puglia, sono state al centro della tavola rotonda formativa-informativa Masserie didattiche di Puglia- Nuovi ruoli e prospettive tra competitività e innovazione alla quale hanno partecipato Maria Lisa Clodoveo Dipartimento Interdisciplinare di Medicina Università degli Studi di Bari, Giuseppe Vernì, Dirigente Scolastico IISS Consoli Pinto di Castellana Grotte, Carlo Giannico P.O. Multifunzionalità in agricoltura Regione Puglia, Rosella Anna Giorgio Dirigente sezione coordinamento Servizi territoriali Regione Puglia. Ha moderato l’incontro Annamaria Ferretti, direttora de L’Edicola del Sud. A margine della tavola rotonda, percorso formativo sull’olio a cura di Gianni Martellini Capo Panel Assoproli Bari.

Preziosa, nelle nove giornate di fiera, anche la collaborazione di studenti e studentesse dell’IISS Maiorana di Bari, indirizzo Alberghiero che hanno affiancato gli operatori di masserie didattiche nella realizzazione dei laboratori esperienziali e nell’ accoglienza degli ospiti nello spazio Masserie didattiche di Puglia.

Le masserie didattiche sono un patrimonio prezioso della storia e della tradizione regionale, sono luoghi di accoglienza e di educazione all’amore e al rispetto per la propria terra, da tutelare e promuovere. Tanto che, come ha annunciato Giorgio, “è in arrivo una nuova misura per valorizzare l’educazione alimentare e l’attività delle masserie didattiche che lavorano in sinergia con le istituzioni e i comuni pugliesi.”

Ma sono luoghi di insegnamento ed educazione e cultura, soprattutto per studenti e studentesse di tutta la regione. “Nel tempo le masserie didattiche si sono strutturate, acquisendo sempre più ruolo di luoghi di educazione alla salute e ai corretti stili di vita, ma soprattutto diventando parte di una rete che vuole conoscere e promuovere il territorio in maniera condivisa con le istituzioni, ma mantenendo le diverse specificità territoriali”- ha commentato il dirigente scolastico Verni. “Attualmente sono essenzialmente bambini di scuola primaria e scuola secondaria di primo grado a frequentare le masserie, ma credo che il futuro sia il coinvolgimento degli studenti delle scuole secondaria di secondo grado. Questi giovani, e lo dico da dirigente di un alberghiero, potrebbero essere coinvolti in una qualche forma di gestione delle masserie didattiche. Dobbiamo investire nel loro futuro”.

Sull’importanza di coinvolgere i giovani è intervenuto anche Giannico. “Questo è un settore che, dopo lo stop della pandemia, sta ripartendo e lo sta facendo anche grazie ai tanti giovani preparati che stanno investendo nel loro futuro e nel futuro del nostro territorio”.

Le masserie didattiche sono patrimonio anche della nostra tradizione alimentare e della dieta mediterranea. Lo ha sottolineato la Clodoveo. “Nelle masserie didattiche si insegna un elemento immateriale importante che riguarda il tramandare i principi della dieta mediterranea. Imparare dai genitori, dalla tradizione, una dieta che è anche stile di vita”.

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